Detenuto nigeriano ‘parcheggiato’ in locali provvisori al Fazzi. L’Osapp ‘nessun rispetto per gli agenti penitenziari’

L’Osapp denuncia una vicenda in cui 4 agenti di scorta ad un detenuto condotto in ospedale per una visita, sono stati costretti ad attendere per una notte nei locali di permanenza provvisoria in attesa dell’ intervento medico o infermieristico.

Una denuncia arriva in queste ore da parte dell’organizzazione sindacale di polizia penitenziaria, Osapp, che punta il dito sulla struttura sanitaria del Vito Fazzi di Lecce. Come scrive il delegato regionale, Lorenzo Matarazzo, presso il nosocomio leccese ieri è stato condotto un detenuto extracomunitario originario della Nigeria, che è ristretto con problemi psichiatrici.
 
A quanto si apprende, alle prime ore di ieri, a mezzo del 118 il detenuto in stato di semi coscienza è stato inviato in ospedale scortato da 4 agenti di polizia. Una volta giunti in ospedale, l’extracomunitario è stato visitato per poi essere sistemato provvisoriamente presso il locale di sosta temporanea riservato alla Polizia penitenziaria. Il detenuto è lì rimasto su una barella per tutta la sua degenza, ovvero fino alla mattina di oggi.
 
Da qui la denuncia del sindacato. Oltre al disagio per il ricoverato, “il personale di Polizia è stato costretto a sostare in mezzo al corridoio dove vi era un continuo via vai di persone che venivano sottoposti a controlli medici, senza nessun confort, costringendo il personale ad andare alla ricerca di sedie per potersi adagiare nel corridoio vista la lunga permanenza diurna e notturna, per di più a rincorrere il personale medico nonché, infermieristico affinché prestassero assistenza al detenuto in questione” afferma Matarazzo.
 
Da qui la riflessione dell’Osapp “Molto probabilmente qualcuno sta fraintendendo il ruolo degli Agenti di Polizia con quelli del personale paramedico infermieristico – o cosiddetto OSS".
 
E' partito quindi  l’appello alle Autorità competenti perchè intervengano “affinché la Direzione Sanitaria del locale nosocomio ponga rimedio a quanto verificatosi al fine di poter espletare i servizi di traduzione e piantonamento nella massima sicurezza e nel rispetto delle persone sottoposte a cure nonché, del personale impiegato”.



In questo articolo: