«Dieci mesi senza stipendio». Operai ex Bat in rivolta contro i politici: «non vi interessa di noi»

Lecce. Lavoratori ex Bat su tutte le furie questa mattina. All’assemblea organizzata da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil Lecce sul settore metalmeccanico, non hanno potuto prendere parte i parlamentari salentini. Sono stati attimi concitati in cui non sono mancate urla e contestazioni. I lavoratori, con il piano di riconversione industriale, avrebber

 Animi tesissimi questa mattina presso la Provincia di via Salomi. L’assemblea sindacale organizzata da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil Lecce sul settore metalmeccanico si è trasformata in un una vera e propria contestazione. I parlamentari salentini, impegnati in una seduta parlamentare protrattasi fino alla tarda serata di ieri, non hanno potuto prendere parte all’incontro, generando la furia degli operai. “Non vi interessa di noi, tanto voi lo stipendio lo prendete ogni mese”.

“Non ricevo lo stipendio da dieci mesi, ho cercato anche di darmi fuoco cospargendomi di benzina, ma la Polizia me lo ha impedito. Sarebbe stato meglio se non fosse arrivata, per lo meno adesso non starei qua; sarei in ospedale o sarei morto”. Parole taglienti come lame quelle pronunciate questa mattina durante l’assemblea sindacale organizzata Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil Lecce, sulle problematiche del settore metalmeccanico.  A parlare è Luigi Fiore, ex cuoco Bat, originario di Napoli, “in trasferta nel Salento” come lui stesso ha spiegato. Luigi, come tanti altri, è “vittima” del piano di riconversione industriale programmato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Grazie a questo piano, centinaia di operai, dopo la chiusura della British American Tobacco, non avrebbero perso il posto di lavoro. Dopo un periodo di formazione professionale, sarebbero stati introdotti in nuove realtà lavorative individuate dal Ministero: la Korus S.p.a, produttrice di infissi in alluminio e alluminio-legno con sede principale a Roma e la Iacobucci S.r.l., operativa nella provincia di Frosinone.

Di fatto, però, “Korus S.p.a non ha mai fatto partire l’attività” ha spiegato Annarita Morea, segretario generale di Fiom Cgil Lecce. “Queste persone sono disperate – ha proseguito – perché si sono ritrovate dall’avere un posto di lavoro di qualità, con tutti i benefici connessi e la sicurezza dello stipendio ogni 27 del mese, ad un posto di lavoro, praticamente, inesistente”.

Sono centinaia, come detto, a vivere da troppi mesi con gli ammortizzatori sociali, in un stato di rabbia e disperazione. “Aziende fantasma” recitavano gli striscioni affissi fuori dal palazzo della Provincia di via Salomi. E ancora “British American Tobacco, riconversione truffa legalizzata”.

"E’ per questo che abbiamo deciso di organizzare questa mattina un’assemblea pubblica – ha aggiunto la segretaria di Fiom Cgil Lecce – aperta alle istituzioni e ai parlamentari salentini”. Ma ad accedere la miccia, in un momento già teso di per sé, è stata proprio “la grande assenza” di Onorevoli e Senatori locali.

“Nessun politico ci ha fornito un no come risposta” ha tenuto a specificare Annarita Morea. La mancata presenza dei più era legata, infatti, ad una seduta parlamentare protrattasi fino alla tarda serata di ieri. Una lettera, inoltre,  a firma del sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova e dell’ all’Onorevole Salvatore Capone, è giunta ai lavoratori. L’unica presente, in prima linea accanto ai segretari di Cgil, Cisl e Uil Lecce, era l’assessore regionale allo sviluppo Economico Loredana Capone. Ma nulla di tutto ciò è bastato a calmare gli animi furiosi dei lavoratori che hanno aderito all’assemblea con un unico e solo scopo: far arrivare il loro urlo di disperazione ad una classe politica che li ha fatti sentire soli. "Non gli interessa di noi – urlavano in coro – tanto il loro stipendio arriva puntuale ogni mese".