«EcoFesta» sul piede di guerra. Dito puntato contro la Provincia per «EcoSagra»

I tre creatori del marchio EcoFesta sul piede di guerra per il marchi copiato ‘Ecosagra’.

"Diamo spazio ai giovani…copiando le loro idee! Questo è il Salento D'Amare proposto dalla Provincia di Lecce? “. E’ con questa domanda che Loreta Ragone, Roberto Paladini e Ilaria Calò – gli attuatori del progetto “EcoFesta” – aprono il comunicato diffuso alla stampa circa la polemica sorta in questi giorni in seguito alla creazione di “Ecosagra”.

“Sono passati ormai tre anni – proseguono – da quando abbiamo protocollato il nostro progetto "Ecofesta Puglia" (premiato e finanziato dal MIUR e sostenuto da sempre dalla Regione Puglia) per collaborare insieme anche con Palazzo dei Celestini ed ecco i risultati: un loro marchio chiamato "ecosagra". C’è chi ha avuto il coraggio di sostenere che “ecosagra” sia il prosieguo del “Regolamento comunale per la disciplina delle sagre e delle feste paesane” che Unpli Lecce aveva già definito e predisposto, a novembre dello scorso anno, con l’intento di migliorare la raccolta differenziata e diminuire la produzione dei rifiuti da avviare in discarica. Peccato che si sia omesso di fare riferimento alla Convenzione firmata il 28 giugno 2013 tra Unpli Lecce e i tre soggetti attuatori di “Ecofesta Puglia”, progetto di Social Innovation riconosciuto dal MIUR. Questa omissione è la classica goccia che fa traboccare il vaso”.

I tre creatori del marchio sono, dunque, sul piede di guerra e hanno nelle loro mani “una lunga lista di documenti protocollati presso la Provincia di Lecce” a partire dal marzo 2011 fino ad oggi.

“Davanti alla presentazione da parte della Provincia e dell’Unpli Lecce del marchio “ecosagra”, ci sentiamo indignati e sfiduciati nei confronti di chi, a parole, dovrebbe tutelare, sostenere, incentivare le idee dei giovani, mentre – concludono – nella realtà, invece di collaborare, come avevamo più volte richiesto noi stessi, ne copia i progetti”.



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