
Il segretario regionale del Pd attribuisce al centrodestra leccese le responsabilità sul ritardo nel ciclo dei rifiuti. E il sindaco Perrone replica “Blasi faccia il consigliere regionale e protegga i pugliesi dagli errori del suo stesso governo ".
L’Ecotassa campeggia come una spada di damocle sulla testa dei cittadini e della politica locale. Recente è lo scontro tra Paolo Perrone e Nichi Vendola.
“Dobbiamo posticipare l’entrata in vigore dell’ecotassa. Non è possibile scaricare le inefficienze di sindaci e presidenti di Ato sulle spalle dei cittadini – ha scritto Sergio Blasi, segretario regionale del PD – Si discuta nella riunione di maggioranza e si arrivi a una soluzione di equilibrio che non penalizzi i cittadini incolpevoli, i quali, se messi nelle condizioni, sono prontissimi a differenziare”.
E poi la stoccata al sindaco di Lecce, Paolo Perrone, che nei giorni scorsi ha attribuito le responsabilità al Governo regionale, restituendo al mittente le accuse. “Ricordo – dice Blasi – le pesantissime responsabilità del centrodestra nel Salento. Uomini di Fitto e suoi ex assessori sono stati a capo delle Ato per lunghi anni senza riuscire a realizzare un solo impianto di compostaggio. Quindi mi pare addirittura ridicolo e poco rispettoso dei cittadini scaricare, come in verità è solito fare Perrone, sulla Regione Puglia il fallimento dei suoi colleghi di partito. In più oggi lo stesso Perrone si trova alla guida dell’Ato salentina. Quindi lo invito a darsi da fare per chiudere il ciclo dei rifiuti invece di traccheggiare lamentandosi come se non avesse lui stesso responsabilità in prima persona”.
E il sindaco di Lecce non la manda a dire. “Solitamente e consapevolmente estraneo al dibattito che riguarda i pugliesi, a Sergio Blasi viene chiesto dai sindaci del PD contrari all'ecotassa di battere un colpo. Risultato? Una presa di posizione senza capo né coda” ribatte il primo cittadino.
“Secondo il segretario, la colpa non è mica della Regione Puglia – al governo da nove anni con "Blasi consigliere" da quattro – che ha approvato soltanto lo scorso novembre, dopo un ritardo di anni, il Piano dei Rifiuti – affonda Perrone – Un Piano votato dallo stesso segretario del PD, ma che evidentemente non ha saputo leggere, visto che fissa il livello di raccolta differenziata al 65% da raggiungere solo nel 2015. Ovviamente nel 2015, perché nello stesso piano si prende atto proprio dei ritardi imputabili alla Regione”.
Perrone conclude “Sempre secondo il consigliere del PD, non è di certo responsabilità della Regione Puglia se gli impianti utili a chiudere il ciclo dei rifiuti non sono stati realizzati perché le risorse dei pugliesi gestite dalla Regione (risorse europee del PO 2006-2013) sono state messe a disposizione dei territori (solo a parole) alla fine della scorsa estate e se – chissà per quanto – resteremo in attesa di quelle della programmazione 2014-2020 per ultimarlo. Il segretario deve ricordare, con tutta umiltà, di sedere in consiglio regionale perché i cittadini lo hanno votato e con la loro preferenza lo hanno incaricato di difendere le ragioni di questo territorio".