“C’era tutta la volontà per chiudere un accordo politico e programmatico con Carlo Salvemini, ma la sua arroganza e lo spostamento della coalizione sempre più a destra ce lo hanno impedito”. Lecce Bene Comune non le manda a dire e stamattina ha dato la sua versione sul perchè la sigla di sinistra è rimasta fuori dalla squadra capeggiata dal sindaco uscente e dal suo vice Alessandro Delli Noci.
Rifondazione Comunista con Lucia Rollo, Sinistra Italiana con Danilo Scorrano e Dario Vernaleone per LBC non usano mezzi termini, bocciando categoricamente i 18 mesi di governo Salvemini. “Di politico abbiamo visto ben poco: nessun intervento in merito a TAP, nessuna presa di posizione sul Decreto Sicura di Salvini. E poi ci sono stati dei danni ai lavoratori della Lupiae Servizi, e più che il Sindaco ha fatto il ragioniere”.
Dubbi anche sulla squadra che correrà con il centrosinistra, così come del resto era accaduto due anni fa quando face parte della corsa Andare Oltre di Pippi Mellone: “essere di sinistra significa sposare i valori di solidarietà e antifascismo – spiegano da Rifondazione Comunista. Nelle liste a sostegno di Salvemini ci sono persone di estrema destra come Ivan Sergi e per noi questo è inconcepibile. Senza contare le squadre che metteranno in campo Alessandro Delli Noci e Luigi Mazzei di Puglia Popolare che sposteranno la coalizione sempre più a destra”.
E poi il dialogo diretto con Carlo Salvemini. L’atteggiamento dell’ultimo sindaco non è proprio piaciuto a Lecce Bene Comune: “per senso di responsabilità abbiamo provato a instaurare un dialogo con le civiche a sostegno di Salvemini, ma lui ha sempre rifiutato il dialogo”.
Cosa faranno adesso questi movimenti? C’è un dialogo con Art.1-MDP, c’è l’ipotesi della corsa solitaria (come avvenne due anni fa con Luca Ruberti), così come c’è anche l’idea di restare fermi. Ma il contrasto con Salvemini pare davvero insanabile.
