Elezioni politiche, la campagna elettorale di Michele Emiliano per il Pd tra errori e polemiche

Gli faremo sputare sangue, votate il Pd o il Movimento Cinque Stelle e il caso Acquedotto Pugliese con i dipendenti obbligati a partecipare a incontri elettorali: gli ‘scivoloni’ della campagna elettorale di Emiliano in Puglia

emiliano sanità

Che la Puglia sia un giardino a se stante della politica italiana, un laboratorio “diverso” è noto a tutti. Michele Emiliano ha costruito il suo successo anche con accorti trasversali che si sono dimostrati vincenti da un punto di vista elettorale. Il rapporto con le forze civiche e il Movimento Cinque Stelle a Roma non è stato visto di buon occhio, ma il Governatore ha tirato dritto, portando dalla sua i risultati. Ora si gioca un’altra partita, quella ‘nazionale’ e il Presidente della Regione è sceso in campo, ma le sue ultime dichiarazioni per aiutare il Partito Democratico di Enrico Letta sono parse ad alcuni un autentico scivolone. In realtà “le cadute” sono state più di una.

“Gli faremo sputare sangue

La prima bufera è scoppiata quando durante il tour elettorale con il segretario nazionale del Pd aveva pronunciato una frase finita al centro delle polemiche: «la Puglia è la Stalingrado d’Italia, qualunque cosa accada da qui non passeranno, gli faremo sputare sangue», ha tuonato dal palco di Taranto. Travolto dalle accuse di portare avanti una campagna d’odio e di aver usato parole forti, Emiliano ha rispolverato il dizionario per spiegare che «Sputare sangue significa impegnarsi e affaticarsi molto in qualcosa», ma non è bastato il suo invito ad evitare le strumentalizzazioni per placare gli animi.

“Votate Pd o M5S”

La seconda tormenta è legata invece ad un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano dove il Sindaco di Puglia ha invitato a votare per il Partito Democratico o per il Movimento Cinque Stelle pur di fermare Giorgia Meloni, erede di Mussolini. Secondo Emiliano, il rischio di trovare la leader di Fratelli d’Italia al Governo deve essere bloccato segnando sulla scheda un partito diverso, che siano i dem o i grillini. Un’indicazione che rompe di fatto la linea del segretario di partito che più volte aveva ribadito che un’alleanza con chi ha provocato la caduta del governo Draghi fosse impensabile.

«Far sputare sangue a chi vuol portare indietro l’orologio della storia? Lo rivendico e confermo – ha dichiarato il Governatore – ma non stiamo dicendo che commetteremo violenze, come vogliono dare a intendere. È una espressione che significa fatica: pensano di vincere? Dovranno sputare sangue, faticare per arrivare a quel risultato».

«Votare per il Pd o, almeno nella mia Puglia, per chiunque altro, ma non per il centrodestra» ha continuato il Presidente che, senza giri di parole, ha chiesto all’elettorato della sua Regione di compiere un miracolo con un voto utile, “non importa se a Pd o ai 5 stelle”.

Il caso Acquedotto pugliese

L’ultima valanga è stata provocata da un messaggio inviato dall’ex candidata del Pd Annarita Palmieri, attuale dipendente di Acquedotto Pugliese, in cui invita, anzi obbliga, i dipendenti a partecipare ad un incontro con il vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese, candidato alla Camera dei Deputati. I dem giurano che si tratta di un messaggio falso.

Piemontese, in una nota, ha fatto sapere che la persona a cui viene attribuito il messaggio (Annarita Palmieri, ndr) si sarebbe recata alla Questura di Foggia per denunciare alla Polizia la falsificazione del suo nome e della sua foto-profilo. «Non ho mai neanche pensato di chiamare la direttrice generale di Acquedotto Pugliese – si legge – una donna che interpreta il suo ruolo con rigore e professionalità al di sopra di ogni sospetto».