
Il tema è caldo, anzi incandescente, ed è quello della scuola, soprattutto all’indomani delle nuove assegnazioni che vedono tanti salentini – e salentine – costretti a fare armi e bagagli per presentarsi il 1 settembre a prendere servizio presso le nuove cattedre.
Ad intervenire è Filomena D’Antini Solero, consigliera di Parità della Provincia di Lecce, che ha visto arrivare sulla scrivania numerose richieste di conciliazione da parte di tante donne che vorrebbero evitare di lasciare la famiglia e i figli già a settembre.
“Il nuovo anno scolastico, con obbligo di assunzione di servizio da parte dei Docenti, inizia il 1° Settembre, mentre le operazioni di “assegnazioni provvisorie” per un anno per coprire tutti i posti disponibili dovrebbero concludersi entro il 31 di agosto – spiega la Consigliera – Da molti docenti sono state presentate numerose richieste di Conciliazione, richieste che potranno essere valutate solo dopo il 28 di agosto e che, a causa ancora dei ritardi tecnici e burocratici (le richieste di assegnazione provvisorie possono essere prodotte entro il 28 agosto), le disposizioni per l’assegnazione agli aventi diritto ed una nuova sede più vantaggiosa rispetto a quella di titolarità non potrà avvenire sicuramente entro il termine del 31 agosto ma con un ritardo presunto di 4 o cinque giorni”.
Un gran problema, soprattutto per chi è stato assegnato a Torino, Padova, Verona, ma non solo.
“Intanto i numerosissimi docenti che sono stati trasferiti al Nord tra cui molte donne madri (per la sola provincia di Lecce sono interessate oltre 800 persone) – prosegue D’Antini – dovrebbero raggiungere la sede di titolarità ed assumere servizio il 1° settembre, in attesa di ritornare dopo pochi giorni perché potrebbero ricevere nel frattempo una nuova nomina di assegnazione provvisoria e tornare a prestare servizio nella provincia di residenza. E’ facile immaginare i grandi ed inutili sacrifici logistici, familiari ed economici che si potrebbero facilmente ovviare senza alcun danno per la scuola dal momento che le lezioni non inizieranno prima del 10 settembre”.
Proprio in merito a tali problematiche che hanno visto intervenire numerosi esponenti delle istituzioni, il segretario generale Nazionale della UIL-SCUOLA Giuseppe Turi ha inoltrato al Ministero della Pubblica Istruzione una richiesta perché venga disposto lo slittamento di qualche giorno della data di assunzione di servizio per i docenti trasferiti in sedi lontane dal luogo di residenza, facendo coincidere tale data con il giorno successivo alla data di pubblicazione dei provvedimenti di assegnazione provvisoria. Almeno così, il problema vedrebbe una soluzione tampone e si eviterebbero disagi e inutili aggravi economici.
“Si evidenzia che per la provincia di Lecce – rincara Filomena D’Antini – solo per il sostegno il Ministero della P.I. ha reso disponibili circa 500 posti che saranno assegnati ad altrettanti docenti trasferiti in sedi lontane. Sintomatica è la situazione della Scuola superiore: sono 130 i docenti di ruolo che dovranno raggiungere la sede di titolarità lontanissima, quando sono disponibili 180 posti in deroga per permetteranno loro sicuramente di rimanere per il prossimo anno scolastico 2016/2017 nella provincia di residenza senza disgregare la famiglia”.
“Un beffardo gioco di un sistema informatico tarato a fasi” conclude la consigliera di parità della provincia di Lecce che interviene in favore delle tante insegnanti che a breve devono partire e scende in campo a sostegno della richiesta del segretario Turi, chiedendo l’intervento del MIUR per il tramite anche dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Lecce affinchè venga differita di qualche giorno la data di assunzione di servizio nella lontana sede di titolarità, rapportandole alla data di pubblicazione delle operazioni di assegnazione provvisoria.
“Ciò non solo eviterebbe tanti disagi ai docenti interessati ma comporterebbe anche un risparmio per l’Erario perché non si dovrebbe ricorrere alla nomina di supplenti per i posti lasciati liberi dopo il primo settembre, secondo quanto previsto dalle norme vigenti in materia” conclude Filomena D’Antini.