
La legge 107 del 2015, conosciuta come “legge sulla buona scuola”, ha creato, e continua a creare, un vero e proprio esodo di docenti dal Sud Italia verso il Nord. Per ottenere il legittimo ed agognato ruolo, migliaia di insegnanti sono costretti a pagare prezzi troppo alti, quasi inaccettabili. Molti di essi sono stati obbligati dalla discutibile Legge 107, avversata dalla stragrande maggioranza dei docenti, di ruolo e non, a lasciare affetti e famiglie dopo anni di precariato.
“Per effetto di questa legge sulla buona scuola, che di buono non ha proprio nulla, 30mila docenti sono stati trasferiti al Nord”
A parlare così è Filomena D’Antini, Responsabile Regionale Dipartimento Diritti Umani di Forza Italia per la Puglia.
Una scuola messa sottosopra da una legge che costringe a scegliere tra un posto di ruolo lontano dalle proprie famiglie e dalle proprie radici, o la permanenza in graduatoria. Scelta drammatica e lacerante, che non ha portato comunque a nessuna certezza.
La soluzione
Ma la ricetta per porre rimedio a questo esodo esiste. È la stessa Filomena D’Antini ad illustrarla. “Come prima cosa si deve puntare al “tempo pieno” o prolungato nelle scuole. Ciò servirebbe non solo a garantire uno strumento importantissimo per le famiglie e per gli alunni, ma porterebbe anche a nuove assunzioni. Per quanto riguarda i posti in deroga devono transitare nell’organico di diritto e quindi nell’organico dell’autonomia. Su di essi i migliaia di docenti emigrati dalla Puglia e da tutto il Sud potranno fare ritorno e saranno possibili anche nuove assunzioni”. La responsabile FI Puglia per i diritti umani continua, ponendo l’accento sulla riduzione del numero degli alunni per classe, che eviterebbero le spiacevoli “classi pollaio”, formate quindi da massimo 20 alunni per classe.
“Considerato che ogni anno sono circa 50mila le domande che i docenti fanno per ricongiungersi al nucleo famigliare e solo una esigua parte riesce ad avere l’assegnazione annuale per il ricongiungimento al coniuge” aggiunge Filomena D’Antini “ben si comprende come l’esodo dei docenti del Sud verso le scuole del Nord, sia ormai una vera emergenza sociale di proporzioni incalcolabili. L’aumento del numero dei posti che si otterrà grazie alla realizzazione dei punti appena elencati, farà si che una parte di questi posti, concorra a costituire una piattaforma organica per i trasferimenti interprovinciali, e quindi per il rientro dei docenti in Puglia e al Sud”.
Per Filomena D’Antini sarebbe importante investire e puntare sulla scuola, che è lo strumento attraverso il quale si crea il futuro di un bambino; si potrebbe, infatti, già dal prossimo anno, realizzare quelli che sono gli obiettivi che son stati sintetizzati in 3 punti semplici ma fondamentali.