Fusione dei Comuni di Acquarica del Capo e Presicce, per tutti è un “risultato storico”

Con la vittoria del sì nel referendum è stato scritto il primo passo nella fusione dei Comuni di Acquarica del Capo e Presicce. Il commento è unanime: si tratta di un “risultato storico”.

Il 16 dicembre sarà ricordato come un giorno “speciale” per Acquarica del Capo e Presicce che hanno scelto la strada della «fusione». Dopo mesi di discussioni e dibattitti sulla possibilità di intraprendere una strada comune, l’ultima parola l’hanno avuta i cittadini nel referendum consultivo di ieri, dove – nonostante la bassa affluenza – ha vinto la linea del sì.

Superato questo scoglio, la data da segnare in rosso sul calendario è quella del 1 luglio 2019, quando gli abitanti delle due comunità diventeranno concittadini, guidati da un commissario prefettizio fino alle elezioni del 2020.

Il risultato, tutt’altro che scontato, è stato definito da tutti «storico». Non solo perché è la prima fusione in Puglia dopo l’approvazione della legge «Delrio» e la seconda dopo Adelfia, nata il 29 settembre 1927 (91 anni fa) dall’unione di Canneto di Bari e Montrone.

Ma anche perché è una «vittoria della democrazia che ha visto i cittadini protagonisti di una scelta che ha inciderà sul futuro» come ha dichiarato il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva commentando il risultato che dovrebbe invitare ad una riflessione sulle potenzialità che la fusione dei Comuni può comportare.

«Si è arrivati a questo risultato eccezionale – ha aggiunto – grazie ad un iter guidato in modo ineccepibile dai sindaci delle due comunità, ai quali va il mio personale ringraziamento. La fusione, infatti, è il prodotto finale di un procedimento amministrativo complesso, all’interno del quale il referendum consultivo e, quindi, il coinvolgimento delle popolazioni interessate, è stato centrale».

«I due Comuni di Acquarica e Presicce – ha concluso il Presidente Minerva – hanno accettato la sfida di darsi un nuovo modello organizzativo basato sull’aggregazione e sull’integrazione delle loro risorse umane, finanziarie, strumentali e territoriali, dimostrando così una straordinaria e coraggiosa capacità di innovazione».

Congedo: “Svolta storica”

Una scelta storica anche per Erio Congedo, consigliere regionale e  presidente VII commissione (Affari Istituzionali) della Regione Puglia.

«Sono convinto – ha dichiarato –  che non saranno disattese le aspettative in merito al miglioramento delle performance e della qualità dei servizi offerti ai cittadini grazie all’integrazione delle risorse, ai risparmi di spesa, all’accesso ai benefici finanziari statali e regionali ed anche all’accresciuto peso politico del nuovo ente territoriale».

Per completare l’iter sarà necessaria la convocazione, entro sessanta giorni dalla data di proclamazione dei risultati del referendum, della VII commissione consiliare regionale ed un ulteriore passaggio in Consiglio regionale.

«Per quanto mi riguarda, mi impegno a convocare quanto prima la VII Commissione per dare immediato riscontro alla volontà dei cittadini di  Presicce – Acquarica che si sono espressi in modo inequivocabile con il referendum che ha costituito il momento più significativo del processo politico e amministrativo di unificazione».

Blasi: un messaggio di fiducia

«Dai cittadini di Acquarica e Presicce arriva un messaggio a un tempo anomalo e bellissimo. Un messaggio che rinnova non tanto la speranza, quanto più la fiducia in un futuro migliore. Un messaggio che parla la lingua dell’ottimismo, della concretezza e del buon senso: inclusivo, popolare e privo della benché minima traccia di risentimento. Insomma, il messaggio che arriva dai cittadini di Acquarica e Presicce è anomalo e bellissimo perché è in netta controtendenza rispetto ai timori e ai rancorosi che definiscono il tenore divisivo dell’attuale dibattito pubblico italiano».

Sono le parole di Sergio Blasi, Consigliere regionale del Partito Democratico, particolarmente felice di aver contribuito a questo percorso democratico con la presentazione della legge regionale n. 34 del 2014, che ha posto le basi normative anche nella nostra regione per avviare l’iter referendario che ha portato al voto storico di ieri.

Adesso arriva la fase più delicata: dare seguito alla volontà popolare e procedere alla nascita del nuovo ente amministrativo.



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