Giuseppe Conte a Leccenews24: ‘’Il rapporto tra Pd e M5S è solido. A Nardò serve più di quanto fatto da Mellone”

L’ex premier risponde alle domande di Leccenews24. A Nardò c’è l’intesa con il Pd. E il futuro sarà a tinte giallorosse anche su base locale. Parola di Conte che dice: “La politica deve riossigenarsi”.

Il futuro delle amministrazioni locali sarà a tinte giallorosse. Parole di Giuseppe Conte, impegnato nel tour elettorale in vista della tornata del 3 e 4 ottobre. Nel pomeriggio di oggi la tappa a Nardò, nella sede del mercato coperto, da dove l’ex premier rassicura sulla volontà di cementificare i rapporti tra Pd e M5S, nonostante in molte città – 13 i capoluoghi di provincia su 20 al voto in cui i partiti si presentano divisi – non si sia trovata l’intesa.

“In molte città – dice Conte a Leccenews24 – questa alleanza ha dato dei frutti, ha prodotto dei risultati nel senso che ha prodotto delle proposte politiche molto solide e molto concrete. Ma il fatto che in molte atre città non si sia trovata l’intesa non ci fa desistere dal coltivare un dialogo in futuro’’.

A Nardò i giallorossi corrono insieme, a sostegno di Carlo Falangone. Ma molte polemiche ha destato l’endorsment del presidente di Regione, Michele Emiliano, nei confronti di Pippi Mellone, candidato di destra. Con una spaccatura interna che ha portato alla auto-sospensione di Dario Stefano, in polemica con il partito e il governatore della Puglia.

L’ex premier scarica la responsabilità delle aperture a destra su Emiliano, contrapponendo la necessità di una amministrazione diversa per rigenerare il paese.

“Il presidente Emiliano risponde delle sue affermazioni e delle sue valutazioni. Noi siamo assolutamente convinti che qui bisogna offrire una proposta di governo alternativa a quella uscente. Sicuramente ha risolto alcuni problemi, non voglio demonizzare nessuno, ma la città ha bisogno di qualcosa in più perché bisogna che abbracci la transizione ecologica, le infrastrutture idriche, bisogna fare un lavoro che sia orientato al futuro. Le strade vanno bene, i lavori pubblici vanno bene, ma bisogna lavorare per una transizione ecologica e digitale in modo convinto e ben preciso’’.

La prossima tornata rischia però di essere un battesimo di fuoco per Giuseppe Conte, sicuro di perdere Torino e di non giocarsela su Milano, con il rischio di perdere Roma e con due candidati – a Bologna e Napoli – sicuramente non espressione della base 5 stelle. Una sconfitta elettorale potrebbe essere l’ultimo atto del vecchio movimento. O il primo di Giuseppe Conte da leader. Che su questo glissa: “Il contesto politico è sicuramente diverso da quello di cinque anni fa, siamo in un momento in cui il nuovo corso del movimento è iniziato, in cui serve tempo affinché si radichi tutta la nuova architettura che prevede un grande lavoro sui territori con i gruppi territoriali e i forum tematici. Ma io vedo grande fermento e grande voglia di partecipazione’’.

Il leit-motiv è stare vicino ai cittadini. Perché la politica – dice – deve ‘rigenerarsi’. Lo ripete dal palchetto sotto ai tendoni del mercato coperto – una sorpresa, rassicura, la richiesta era di non far trovare palchi per evitare comizi stile prima repubblica – acclamato da una folla di centinaia tra militanti e curiosi. Qualcuno stringe le mani. Altri scuotono il capo. Conte è gioioso. E chiude: “Qualcuno mi dice che ha pianto quando sono uscito da Palazzo Chigi. Io ho riso, perché tornavo da voi. Adesso ci sono, adesso sono felice”.



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