Gli ulivi del Salento sono salvi, scongiurato l’espianto

L’assessore all’Agricoltura Pacella esprime ‘grande soddisfazione, ma è¨ necessario continuare a tenere ancora alta la guardia’. Per ora nessun abbattimento di ulivi salentini.

Da Bruxelles la comunicazione è arrivata chiara nella serata di ieri: non ci sarà alcun abbattimento di ulivi nell'area ionico-salentina della provincia di Lecce. L'assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, ha ricevuto informazioni dirette dall’Europa, dopo che la Commissione ha esaminato, attraverso il Comitato Fitosanitario permanente Europeo, l'emergenza Xylella Fastidiosa sugli ottomila ettari di uliveti del Salento.

A commentarla notizia l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Lecce, Francesco Pacella “Non nascondo una grande soddisfazione nell’apprendere la notizia dello scongiurato espianto dei nostri alberi di ulivo. E per questo voglio ringraziare i tecnici ed il gruppo di coordinamento dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia”.
Nonostante tutto, però, le preoccupazioni rimangono, “sia perché vige ancora l’eventuale rischio di estirpazione – spiega Pacella – sia perché gli agricoltori proprietari degli uliveti seriamente compromessi subiscono un drammatico calo del reddito, a causa del fatto che gli ulivi sono improvvisamente diventati improduttivi. Per costoro infatti non vi è alcuna assicurazione di misure di ristoro per tale perdita; lo stesso dicasi per i vivaisti, per i quali permane, seppur in maniera minore, una situazione di grande restrizione. Per questo mi auguro che l’Istituzione regionale, il Ministero e la Commissione Europea possano dare risposte immediate per evitare il collasso economico di tali imprese” .

E l’assessore aggiunge: “Tirato questo sospiro di sollievo e per evitare, o almeno frenare, l’attuale progressiva consunzione della nostra olivicoltura, occorre lavorare per garantire un equo reddito per i nostri produttori, attraverso aggregazioni tra tutti gli elementi che compongono la filiera e stretti coordinamenti tra ricerca scientifica, impresa, finanza ed Istituzioni, così da assecondare più efficacemente l’innovazione indispensabile per la valorizzazione e la competitività del nostro olio extravergine di oliva”.

Secondo Pacella, poi, “alla base di tutto diviene necessario il rinnovamento delle aziende olivicole, attraverso il ricambio generazionale ed occorre definire, altresì, un nuovo modello di organizzazione economica capace di mettere assieme piccoli e medi produttori, rendendoli protagonisti ed artefici del loro futuro. E’ indispensabile sensibilizzare i produttori e le loro organizzazioni a definire scelte strategiche comuni per l’olivicoltura salentina, che abbiano come obiettivo, da un lato la razionalizzazione della fase produttiva, con la diminuzione dei costi di produzione e l’aumento della qualità del prodotto, dall’altro la concentrazione in una sola struttura commerciale, in modo da diffondere un’unica immagine dell’olio extravergine di oliva salentino”.



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