
A diversi contribuenti leccesi, nei giorni scorsi, sono state notificate delle ingiunzioni di pagamento relative a Ici e Tarsu da parte della SO.G.E.T S.p.A. di Pescara, che come sappiamo è concessionaria della riscossione conto del Comune di Lecce. Lo sgomento dei cittadini, però, ha avuto accoglienza da parte dello ‘Sportello dei Diritti’ presieduto dall’Avvocato Giovanni D’Agata, poi consultatosi col noto tributarista leccese Maurizio Villani. E, dopo le verifiche del caso, la notizia: secondo stesso legale, infatti, tutte le ingiunzioni sarebbero nulle e illegittime per vari ‘motivi di diritto’.
Come già disposto per la famigerata vicenda degli estimi catastali, Giovanni D’Agata comunica di voler procedere alla predisposizione dei ricorsi individuali innanzi alla competente Commissione Tributaria Provinciale di Lecce entro 60 giorni dalla data di notifica delle singole ingiunzioni. Chiunque sia interessato al ricorso può rivolgersi agli addetti dello “Sportello dei Diritti”, previo contatto telefonico o comunicazione a mezzo email. Potenzialmente parlando, si preannunciano migliaia di ricorsi, pertanto sono stati creati i seguenti recapiti dedicati: numero telefonico 3890188131 e indirizzo e-mail [email protected]. Tenuto conto dei ristretti tempi per i singoli ricorsi (si ribadisce, 60 giorni dalla data di notifica dell'ingiunzione) è consigliabile che tutti i documenti siano consegnati il prima possibile.
Si fa presente che per la predisposizione, spedizione alla SO.G.E.T S.p.A. e il deposito presso la Commissione Tributaria Provinciale di Lecce, l’interessato dovrà consegnare i seguenti documenti previa sottoscrizione personale della procura alle liti:
- copia dell’ingiunzione di pagamento con la relativa busta;
- eventuali notifiche degli avvisi di accertamenti indicati nell’ingiunzione di pagamento;
- pagamento del contributo unificato tributario in relazione al valore della somma ingiunta (euro 43,00 per valore fino a euro 1.100,00; euro 98,00 per valore superiore a euro 1.100,00 e fino a euro 5.200,00; euro 237,00 per valore superiore a euro 5.200,00 e fino a euro 26.000,00);
- contributo forfettario di euro 100,00 per spese vive relative al ricorso per ciascuna ingiunzione e per il contenzioso di primo grado;
- per effettuare istanza di sospensione della riscossione è consigliato portare una copia dell’ultima busta paga o del cedolino di pensione o altro documento attestante la difficoltà economica di pagare la somma richiesta nell’ingiunzione.