Il commissario Silletti oggi a Roma. Via al piano d’emergenza

Il commissario chiamato a fronteggiare il virus degli ulivi oggi ha relazionato a Montecitorio spegnendo l’allarme scattato in merito ad un eccessivo utilizzo della chimica e all’eradicazione delle piante. Soddisfazione della politica, mentre Cgil chiede tutela per i lavoratori.

Sarà un’intervento “col bisturi” quello previsto dal Commissario Giuseppe Silletti, nominato dal Governo per trovare soluzioni al problema Xylella. Quindi, l’allarme lanciato all’indomani della riunione di qualche giorno fa a Bruxelles dove si è parlato di eradicazioni estreme, non trova conferme.
Le parole di Vytenis Andriukaitis, il commissario Ue alla salute, sulla "necessità di rimuovere tutti gli alberi attaccati" avevano fatto paura, ma ad oggi non si può parlare di tagli radicali.  Il piano di emergenza targato Silletti prevede interventi di eradicazione selettiva degli ulivi, e l’utilizzo di pesticidi sarà ridimensionato e tanto più ridotto quanto maggiore sarà la diffusione di buone pratiche agricole.  

Oggi in Commissione Agricoltura a Montecitorio le rassicurazioni che confortano e i deputati Pd Salvatore Capone,  Elisa Mariano, Federico Massa, Colomba Mongiello, Michele Pelillo e Nicodemo Oliverio, quest'ultimo capogruppo in commissione Agricoltura, affermano “il Pd ha visto lontano quando con atti ispettivi e di indirizzo aveva auspicato che il governo varasse un efficace piano d’intervento per contrastare la Xylella fastidiosa. Ed è per questo che nella legge di stabilità del 2014 abbiamo presentato un emendamento che è stato approvato e che prevedeva l’assegnazione dei primi 5 milioni di euro per far fronte alla grave emergenza.  Ora è fondamentale procedere con urgenza alla dichiarazione dello stato di calamità”.
 
Soddisfazione per la relazione di Silletti anche da Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura “Siamo contenti delle parole espresse dal commissario Silletti, il quale ha escluso in maniera categorica l’uso massiccio di prodotti fitosanitari – commenta– Riteniamo che siano fondamentali tre strumenti agronomici importanti sia dal punto di vista preventivo, cioè di controllo del vettore, sia dal punto di vista della cura: ovvero sensibilità varietale, criteri di potatura e criteri di gestione del suolo. Abbiamo apprezzato – continua il deputato 5 Stelle – anche l’impegno del Commissario ad intervenire in maniera chirurgica, con il bisturi, in merito alle eradicazioni degli alberi infetti. Come ripetiamo da tempo – conclude L’Abbate (M5S) – i veri problemi sono stati l’inconsistenza e l’incapacità politica dell’Assessore regionale Nardoni e del Governo Vendola. Adesso, la necessità impellente è lo stanziamento di fondi per sostenere il reddito degli olivicoltori e dei vivaisti nonché per promuovere una approfondita ricerca sul patogeno”. 
Intanto, è stato approvato alla Camera, durante la discussione del decreto sull’Imu agricola, un ordine del giorno a prima firma M5S, che impegna il Governo Renzi a “a prevedere, per gli anni 2014 e 2015, per terreni agricoli già danneggiati da fitopatie, sostegni e contributi parametrati all’entità dei danni al fine di sgravare gli agricoltori, impegnati nel ripristino del potenziale produttivo e nel sanare le perdite di reddito, da ulteriori oneri finanziari”.

Un traguardo importante, certamente, ma la dichiarazione dello Stato di Calamità continua ad essere richiesto da più parti, così come il conseguente risarcimento degli operatori del settore fortemente danneggiati da quanto accaduto.
 
In merito, interviene anche Flai Cgil. “La decisione di estirpare le piante infette ci dà una sola certezza: un numero enorme di braccianti agricoli non avrà la possibilità di lavorare nel settore agricolo, quindi, verrà meno un pilastro che regge buona parte del sistema economico del territorio”, affermano i segretari regionale e provinciale della FLAI Deleonardis e Gagliardi.
Da qui la proposta dei segretari della Flai Cgil Puglia e Lecce: “Necessario a nostro avviso mettere in campo risorse straordinarie, di tipo pubblico da destinare ai lavoratori, per esempio attingendo dal PSR (piano di sviluppo rurale, ndr), che generino attività sostitutive in grado di dare occupazione o da impegnarsi, attraverso formazione specifica, in attività di bonifica nel caso di massiccio utilizzo di fitofarmaci, attivando strumenti già operativi come i cantieri di cittadinanza, coinvolgendo altresì le amministrazioni locali”. “Da questo ragionamento non può essere disgiunto un intervento legislativo nazionale – aggiungono dalla Flai Cgil Puglia e Lecce – che intervenga modificando gli aspetti che ingessano la legge sul riconoscimento della calamità naturale che, come previsto dal comma 65 dell’art.1 della legge 247/2007, non contempla interventi e sostegni per eventi straordinari imprevisti ed imprevedibili come la Xylella Fastidiosa, non inseriti nei piani assicurativi agricoli di cui all’art. 4 del D. Lgs. 102/2004”.
Le modifiche  – spiegano a questo proposito Deleonardis e Gagliardi – devono contenere azioni che eliminino le discrasie in materia tra legislazione europea e nazionale, non solo destinando aiuti e ristori economici per i danni subiti, ma anche per il riconoscimento della calamità per le fitopatologie per dare accesso alle integrazione salariali previste dall’art. 21 della Legge 223/91 per i lavoratori agricoli dipendenti dalle imprese interessati dal fenomeno calamitoso”.
Anche da Cgil, quindi, l’invito ad assessori e presidente della Regione “a proporre un intervento o presa di posizione anche del Consiglio Regionale finalizzata a ottenere la modifica della legislazione nazionale in materia”.

Ad oggi la  Protezione civile ha già dato il via libera al Piano e il 26-27 marzo ci sarà la valutazione del Comitato Ue.
 



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