Un metodo nuovo relativo alla modalità di selezione, aggiudicazione dei servizi di trattamento e riciclo dei rifiuti differenziati da mettere al servizio dei Comuni, garantendo loro un notevole risparmio in termini di tempo e costi. Ecco dunque la “Borsa del Rifiuto”, progetto a cura dell’Architetto Fernando Bonocuore, direttore generale OGA-ATO Lecce in collaborazione con INVITALIA, presentato stamattina a Palazzo Carafa. In buona sostanza, l’ATO supporterà – attraverso un costante monitoraggio – le singole amministrazioni nella verifica delle ditte che si propongono per fornire il servizio, chiamate a presentare ogni 6 mesi tutta la documentazione prevista. Ciò permetterà di rendere più effervescente il mercato, anche perché ogni realtà comunale potrà confrontare l’offerta dal prezzo più basso, così da valutarla in tutta trasparenza.
E chi si aggiudicherà la gara, effettuerà quel determinato servizio per due anni e non più 5 o 10 come accadeva in passato. «Così facendo – ha detto il sindaco Perrone – potremmo interpellare più frequentemente il mercato, ma al contempo osservare quelle aziende che in quel momento dispongono del prezzo migliore in relazione al corrispettivo trattamento».
Si aumenta la competitività tra le aziende attraverso un modello innovativo – il primo in Italia – che coniuga esigenze dei Comuni con attenzione maggiore alle dinamiche del mercato. Non solo. In tal modo verrà resa maggiormente efficiente/trasparente la gestione degli appalti, stimolando le imprese che vogliono entrare nel sistema al confronto con quello pubblico. Gli obiettivi? Semplice: ottimizzazione dei processi, coordinamento migliore della spesa informatica, strumenti contrattuali attraverso l’utilizzo delle convenzioni, espletamento di gare a favore della P.A., ma soprattutto la realizzazione di un apposito sistema e-procurement (il cosiddetto mercato elettronico).
«La seguente proposta – spiega nei dettagli l’arch. Bonocuore – si vuole configurare come strumento indispensabile per garantire sempre la miglior tariffa in riferimento ai servizi necessari, favorendo notevoli risparmi. Tale modello, inoltre,
abbraccia la necessità, da parte delle imprese operanti nel settore e all’interno del DIPAR, della garanzia dei flussi. La collaborazione garantita dalle P.A., assicurerebbe la sostenibilità degli impianti, l’accettabilità delle tariffe e la certezza dei proventi».
L’idea di fondo, dunque, prevede che nel contesto attuale – tra pressione fiscale esagerata e risorse dimezzate per gli enti locali – sia ormai residuale la possibilità che i Comuni cerchino le migliori offerte davanti al “paletto” dei contratti pluriennali di esclusiva. «La dinamicità creata prosegue Bonocuore – dove le tariffe vengono praticamente riviste ogni 6 mesi, implica una frequente “messa in gioco” di tutte le ditte presenti sul territorio, creando così delle condizioni di sana competizione. E a beneficiarne sarà il cittadino».
«Tutto questo – conclude Bonocuore – porterà al raggiungimento degli obiettivi alla base dell’ottenimento dei contributi ambientali del CONAI, cioè ad un miglioramento qualitativo de modelli della raccolta differenziata. Grazie a standard più elevati possono infatti garantirsi rese di riciclo migliori, contenendo i costi. Il tutto, ovviamente, a favore del cittadino, che potrà vedere ridotto il suo contributo in termini economici».