Il nemico del mio nemico, è mio amico. In Forza Italia funziona così

Se uno tira la corda alla fine si spezza. Così nel centrodestra: Forza Italia scarica Schittulli che sceglie Raffaele Fitto che resta con Silvio Berlusconi che candida Adriana Poli Bortone che però per ora non accetta. All’interno del centrodestra regna il caos più totale.

In politica si sa, la logica che vige è quella dell’amico-nemico di schmittiana memoria. Detto in parole povere se qualcuno che prima mi era nemico oggi ha il mio stesso avversario potrebbe, senza alcun problema, essere definito mio amico. Insomma, il nemico del mio nemico, è mio amico. Funziona così, da sempre. Certo, fino a qualche tempo fa questo tipo di ragionamento funzionava per un candidato un po’ ballerino che, come una canna in balia del vento, passava di partito in partito con la stessa facilità con cui si cambiava il cappotto. Più raramente, anzi forse mai a memoria d’uomo, è accaduto che la guerra combattuta all’interno dello stesso partito abbia provocato una situazione simile a quella che sta accadendo in Puglia in questi mesi, giorni e ore. Già perché in vista delle elezioni regionali in programma, salvo cambiamenti, il prossimo 31 maggio, il centrodestra sembra essere davvero in alto mare, arenato al largo a sbrogliare non solo il nodo dei consiglieri da accettare o meno nella lista da presentare, ma addirittura degli stessi Presidenti candidati a dar filo da torcere a Michele Emiliano incoronato dalle primarie del centrosinistra.
 
Difficile fare persino un riassunto delle mosse che in questi mesi hanno tenuto banco all’interno di Forza Italia, in quello che era il partito di Silvio Berlusconi che in Puglia aveva come fiore all’occhiello Raffaele Fitto. L’europarlamentare magliese con i suoi ricostruttori però ora è scivolato nella schiera dei cosiddetti “dissidenti” innescando una battaglia in cui l’ultimo colpo di grazia è stato sempre il penultimo. Così, come era auspicabile, la corda dopo essere stata tirata da entrambe le parti, alla fine si è spezzata, anzi consumata fino alla rottura dello stesso centrodestra: Forza Italia intesa come partito vicino al Cav ha ‘abbandonato’ il candidato che aveva scelto due mesi fa, l’oncologo barese Francesco Schittulli, reo di aver preferito Fitto e i suoi “cavalli di razza” e per rispondere all’affronto ha chiamato alle armi Adriana Poli Bortone, senatrice di Fratelli d'Italia, l’unica tra i papabili ad avere i numeri giusti per scendere in campo in questo gioco sempre più al massacro.
 
Giochi fatti? Macché la prima a frenare l’entusiasmo è la diretta interessata che ha fatto sapere a mezzo stampa che deciderà – se accettare o meno la candidatura – dopo un confronto con Fratelli d’Italia «Ringrazio Forza Italia per questa candidatura ma è una decisione che non intendo prendere al di là del confronto interno con il mio partito, Fratelli d’Italia. Nelle prossime ore sentirò la Meloni». La passionaria Giorgia però ha già fatto capire quale è la sua posizione «Per noi di Fratelli d’Italia la priorità è battere la sinistra, in Puglia come altrove – dice Giorgia Meloni – stiamo provando a scongiurare la frattura della coalizione e a mantenere l’impegno ad appoggiare Schittulli uniti contro Emiliano, ma assistiamo da più parti ad un gioco che finisce col favorire solo la sinistra. La proposta di Forza Italia di candidare a Presidente una nostra storica e apprezzata esponente di vertice quale è Adriana Poli Bortone è per noi motivo di orgoglio, ma avrebbe significato, in coerenza con la nostra impostazione, solo se servisse a unificare tutta la coalizione, nessuno escluso e a rafforzare le prospettive di vittoria. In caso contrario – chiarisce Meloni – se finisse con l’essere ulteriore motivo di divisione e di percorso a perdere non sarebbe per noi possibile aderire a questa ipotesi. E credo, avendola ovviamente sentita, non sarebbe neanche dignitoso proporlo ad Adriana che già in passato si è sacrificata senza il dovuto riconoscimento».
 
Immediata anche la replica di Fitto che continua a ribadire il concetto che restare nel partito non significa automaticamente accettare in maniera incondizionata gli ordini «Caro Presidente (Silvio Berlusconi, ndr), stai scegliendo una linea da "cupio dissolvi", e lo dico con grande amarezza. È ormai chiaro che FI gioca a perdere, disinteressandosi della Puglia e delle ragioni dei pugliesi, che chiedono una alternativa al malgoverno della sinistra».
 
Una domanda però sorge spontanea. Perché tutti si impegnano a giocare una partita persa e nessuno fa nulla per provare a vincerla?



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