Insetticidi per frenare la Xylella, Mellone passa al contrattacco: vieta i pesticidi e promette multe per i trasgressori

Il sindaco Pippi Mellone ha firmato un’ordinanza con la quale vieta su tutto il territorio comunale, a scopo cautelativo e in via precauzionale, di utilizzare pesticidi e prodotti fitosanitari estranei alle normali prassi agricole.

Mentre si continua a discutere sul decreto Martina con cui il Ministro delle Politiche Agricole ha imposto l’uso di pesticidi per frenare il vettore (tra cui l’ormai nota sputacchina) accusato di trasportare la Xylella Fastidiosa, il Sindaco Pippi Mellone ha deciso di lasciare da parte le parole e passare ai fatti, anzi “al contrattacco” come si legge nella nota stampa con cui annuncia l’ordinanza (n.195) “contingibile e urgente” che vieta di utilizzare su tutto il territorio comunale pesticidi e prodotti fitosanitari estranei alle normali prassi agricole. Quelli finiti sotto accusa, insomma.

«Il provvedimento intende tutelare l’ambiente e la salute pubblica, preservare da possibili contaminazioni il suolo, l’acqua, i prodotti agricoli, salvaguardare infine la biodiversità», si legge. Ma c’è di più: chi viola il divieto è soggetto alla sanzione amministrativa di 500 euro.

Il decreto “incriminato” obbliga all’uso di erbicidi come il “glifosato” finito spesso sotto i riflettori per i gravi rischi per la salute umana denunciati da fonti autorevoli oppure l’uso di insetticidi «neonicotinoidi» e l’acetamiprid, un neurotossico che può avere conseguenze biologiche negative su fegato, reni, tiroide, testicoli e sistema immunitario. Senza contare gli effetti devastanti che questi composti hanno per le api.

«Queste sostanze – ha spiegato il sindaco Pippi Mellone – possono rimanere nel suolo e nelle falde acquifere per lungo tempo e possono accumularsi nelle piante, comprese quelle a destinazione alimentare umana e animale. Non possono essere imposte per legge. Attenderemo le disposizioni dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, cui il decreto demanda la decisione sulle modalità operative sui singoli territori, ma nel frattempo vogliamo eliminare ogni rischio e agire tempestivamente a tutela dell’ambiente e della salute».

«Non è una questione di disobbedienza, ma semplicemente un atto di difesa ragionevole del territorio. C’è molta agitazione tra gli agricoltori, soprattutto chi ha scelto di investire sul biologico, tra gli operatori del turismo, che temono un danno d’immagine, tra i cittadini, che hanno paura del cibo contaminato. Capisco perfettamente che in gioco c’è la sopravvivenza dei nostri ulivi e delle altre piante a rischio, ma non è pensabile che per questo si obblighi all’uso scriteriato dei pesticidi, con rischi altissimi per l’equilibrio ambientale» conclude il primo cittadino.



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