Piccinno, “È arrivato il tempo di un riscatto sociale per il Salento: ‘A nui tocca’”

Parla in candidato della lista “a sostegno del Governatore uscente che illustra le sue idee per il rilancio della puglia e, soprattutto, del Salento.

D. Leo Piccinno, fra i tanti propositi e i progetti che lei ha voluto condividere in queste ultime settimane ce ne sono alcuni che hanno destato l’attenzione, come il tema dell’agricoltura sociale, ce lo spiega?

R. La nostra idea di Agricoltura Sociale parte dagli insegnamenti di chi è venuto prima di noi, di chi ha costruito il nostro mondo e che oggi come un faro proietta il suo fascio di luce tutt’intorno, affinché la terra possa godere di nuova linfa e tutti possano giovare di un ritorno alla terra, possano essere “abili” a fare la propria parte. Vogliamo un riscatto sociale che guardi alla terra come ad un valore presente, costante, su cui fare affidamento, pensiamo ad un futuro con le radici ben profonde.

D. Lei ha affrontato un argomento nuovo per il nostro territorio, ha parlato di riforestazione…

R. Abbiamo parlato di 10.000 ettari di dignità. Della necessità di ripopolare di alberi il territorio violentato dal dramma della Xylella. Ci servono boschi, ci serve ossigeno, ci serve ombra. Parliamo di economia, ma non solo, parliamo di salute e di vita.  Con quali risorse e quali strumenti si potrà riattivare il settore agricolo e rinverdire il paesaggio sommerso dal grigio?  Partiamo da un presupposto: il Salento ha maturato un credito enorme e ha tutto il diritto di riscuoterlo. Il Recovery Fund è lo strumento per farlo. Un’opportunità unica e imperdibile per finanziare la rigenerazione del paesaggio e dell’agricoltura attraverso opere di rimboschimento e rinaturalizzazione e la realizzazione di infrastrutture materiali e immateriali necessarie per rendere competitiva la nuova agricoltura.  Lavorare per far tornare la bellezza nella nostra terra è un dovere sì, ma è anche un nostro diritto.

D. Un percorso ambizioso da concretizzare attraverso quali azioni?

R: Voglio ripetere quello che abbiamo detto in tante occasioni alle tante persone che abbiamo incontrato in questi mesi. Si tratta di proposte, tutte reali e attuabili, grazie all’impiego del “RECOVERY FUND”, per la rigenerazione del Salento e della sua agricoltura.  Proposte che saranno delle parole chiave per aprire le porte del nostro riscatto.  Le parole chiave del nostro progetto – che chiameremo “RECOVERY SALENTO” – sono: “Rimboschimento” una vera opera pubblica per l’ambiente, impiego di destinatari di misure di sostegno e reddito garantito per ettaro ai proprietari. “Acqua” perché non c’è agricoltura moderna e competitiva se non c’è acqua. Offrire dunque alle imprese agricole le infrastrutture materiali che costituiscano elementi di pre-competitività come investimenti per recupero di acque reflue e – se necessario – impianti di desalinizzazione. “Bio-tech” con la creazione di un “centro d’innovazione per sviluppare l’agricoltura 4.0” e dare sfogo alle competenze di medio alto profilo. Una rivoluzione tecnologica del Salento per il riscatto e l’innovazione del Sud.

D. Lei ha presentato il suo impegno in campagna elettorale come una candidatura di Comunità, perché?

R. Basta guardare il manifesto con cui ho voluto comunicare la mia candidatura per capirlo, non c’è alcuna personalizzazione, c’è un sentimento collettivo fatto di tanti volti, vissuti e storie personali. BASTA con i candidati supereroi, basta con la ricerca del salvatore che, da solo, risolverà i nostri problemi, mettiamoci al servizio di tutti e al lavoro con tutti…

Questa è la risposta che ci serve, l’unica possibile: A NUI TOCCA!

(Pubbliredazionale elettorale)



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