“Sono candidata di una lista civica, Puglia Futura, che appoggia il Movimento 5 stelle. Non sono una politica di professione, né mi interessa intraprendere una carriera in politica, ho già un lavoro e una carriera in Università che mi piacciono e su cui ho investito molto. Sono più semplicemente una persona da sempre impegnata nel sociale e soprattutto curiosa di vedere con i suoi occhi se è proprio vero che alcune dinamiche sono immutabili, che il potere logora, che i politici sono tutti uguali, come mi sento dire spesso in questi giorni di campagna elettorale, oppure, come io penso, se è dall’interno che bisogna provare a cambiare le cose. Il mio hashtag elettorale infatti è #dallinternosicambia. Ho sviluppato alcune esperienze nel mio lavoro che mi possono aiutare a gestire l’eventuale carica con responsabilità e competenza.
Lei non ha ricevuto o cercato endorsment per la sua candidatura…
Guardi l’endorsement è qualcosa che abbiamo copiato dal sistema americano e l’abbiamo italianizzato. Il significato di endorsement nel sistema statunitense ma anglosassone in genere è quello del sostegno pubblico di un personaggio altrettanto pubblico, noto, stimato, nei confronti di un candidato o di una posizione politica. Gli americani e gli inglesi coinvolgono scienziati, attori, premi Nobel, penso ai nomi di Stephen Hawking, Richard Branson o Paul McCartney, intervenuti nella vicenda Brexit. È chiaro che tutto deve essere dimensionato alla propria realtà, le regionali pugliesi non sono la corsa alla Casa Bianca ma mi chiedo che senso abbia farsi fare l’endorsement dagli amici di sempre che tutti riconoscono, dai familiari o dal sodale politico che magari non ha scelta se non quella di sostenerti pubblicamente. Sono atti retorici come retorica è gran parte di tutte le campagne elettorali.
Ci racconti la sua di campagna elettorale
È stata una campagna molto breve, in realtà, e quindi molto intensa. Ho preferito, per le ragioni che dicevo prima, un rapporto diretto con gli elettori, incontrandoli quando possibile e soprattutto attraverso i social, ho fatto qualche intervista, ho cercato di mantenere sempre uno stile sobrio perché non mi riconosco nella violenza semantica di alcuni né nella prosopopea di altri. Devo dire che diversi amici mi hanno dato una mano. Per esempio, mio cugino ha messo a disposizione gratuitamente il locale dove ho allestito il mio comitato elettorale, altri mi hanno aiutata, sempre a titolo gratuito, a sistemare l’immagine della mia campagna con i “santini”, le foto, il sito, ecc. Anche la scelta di utilizzare i social, oltre ad essere il canale privilegiato dei giovani, che sono forse la mia prima ragione di candidatura, è anche la forma di comunicazione meno costosa dei tradizionali canali, che mi consentono di avviare un dialogo con diverse persone. Io vivo del mio stipendio, come dicevo non ho un partito alle spalle né finanziatori e né li voglio perché voglio essere libera di dire e fare quello che ritengo giusto senza chiedere permesso a nessuno.
Qual è il suo appello al voto allora?
Innanzitutto di andare a votare. Questo dico sempre alla gente che incontro. Andate a votare anche se non votate me o la mia lista. È chiaro che Puglia Futura ha la possibilità di portare una ventata di novità, accompagnata alla competenza, però, in seno al Consiglio regionale. Come dicevo, non faccio politica per professione, se non uscirò continuerò a fare la mia vita di sempre, cambierà poco per me. Non sono “condannata” a vincere. Ma se dovessi riuscire, penso che mi dedicherò in particolare alla gestione dei finanziamenti europei, alla progettualità continua, all’accelerazione dell’economia circolare, alle pianificazioni strategiche per ogni area di sviluppo territoriale, ambiti che conosco bene e che potrebbero avere importanti ricadute sull’occupazione giovanile e non solo.
(Pubbliredazionale elettorale)