
‘La vergogna delle vergogne’. La definisce così la Ss-275 Sergio Blasi, consigliere regionale del Partito Democratico. ‘In attesa che la giustizia amministrativa e quella penale facciano il loro corso, la politica non può recitare il ruolo di spettatore in una vicenda come quella della statale 275. Penso che le istituzioni, dal Governo, alla Regione ai Comuni interessati a un ammodernamento della viabilità nel Sud Salento, e non a uno scempio che presenta fin dalla progettazione ‘macroscopiche illegittimità’, debbano impegnarsi a bloccare quell’appalto e a ripensare con un nuovo progetto la viabilità in quella zona della Puglia’, prosegue il consigliere dem.
Per Blasi la strada è una sola: rinegoziare con l’impresa che si aggiudicherà i lavori. ‘Dal tracciato, all’importo dei lavori, alle finalità di una infrastruttura pensata per servire l’industria e che oggi deve servire soprattutto il turismo, in armonia con l’auspicato ammodernamento della rete ferroviaria delle Sud Est’, chiosa Sergio Blasi. ‘Se il Consiglio di Stato giudicherà legittimo il provvedimento con cui Anas aveva risolto il contratto per la costruzione, tanto meglio’. Non usa mezzi termini il salentino, per il quale ‘la 275 è un errore che non va ripetuto’, così come ha detto il nuovo presidente di Anas Armani poche settimane fa.
‘Bisogna prendere atto del marcio che sta venendo allo scoperto – attacca Blasi – insieme alle tonnellate di rifiuti industriali che quella strada avrebbe finito per tombare a scapito della salute dei cittadini, e assumere un atteggiamento responsabile nei confronti dell’interesse pubblico e non dell’interesse del partito del cemento e delle discariche illegali. Sono vent’anni che questa storia si trascina sprofondando ogni anno di più nella vergogna. Pur di non sfregiare il Capo di Leuca e pur di non darla vinta a una visione dello sviluppo di quell’area superata dalla storia e dai fatti, possiamo attendere ancora qualche anno per realizzare un progetto di messa in sicurezza che sia rispettoso dell’ambiente e delle persone che abitano quelle terre, troppo spesso utilizzate come carne da propaganda da quei poteri che, a quanto emerge nelle indagini, rappresentano la parte marcia di questo paese’, conclude la nota di Sergio Blasi.