La Poli Bortone bacchetta Renzi, Grillo e Berlusconi, «Basta con la troika dell’insulto»

A pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale per le Elezioni Europee del 25 maggio, giunge forte l’invito di Adriana Poli Bortone ai leader nazionali dei partiti. Il rischio è¨ quello di allontanare ulteriormente i cittadini dalla politica, favorendo l’astensionismo

Politica. Dall’invito alla vivisezione del cane di Berlusconi all’appellativo di novello Hitler, passando per lo slogan “buffoni a cinque stelle”. Renzi, Grillo e l’ex Cav non si stanno facendo mancare nulla, ma probabilmente non si stanno accorgendo di esagerare.

«Basta con gli insulti, parliamo di politica». Saranno stati tanti gli Italiani a pensare questo concetto facile facile in questi giorni di fine campagna elettorale per le Europee in cui i toni, come è ovvio, si sono alzati, ma probabilmente la misura è sfuggita di mano.

Se Grillo ha parlato di vivisezione di Berlusconi o del suo cane e poi riferendosi a Matteo Renzi ha espresso l’auspicio – giornalisticamente figurato, a suo dire – della “lupara bianca”, l’ex cavaliere di Arcore non è stato da meno, apostrofando il leader pentastellato come novello Hitler e dandogli dell’assassino, dopo aver ricordato l’incidente in cui fu coinvolto il comico genovese e per il quale fu accusato e condannato per omicidio colposo.

A dire il vero, Matteo Renzi ha espresso concetti un po’ più soft, ma non sono mancate le stoccatine anche da parte sua a Grillo e Berlusconi.

Così, oggi, a scendere in campo per chiedere una distensione dei toni è Adriana Poli Bortone, politica leccese di lunga carriera ed oggi nell’ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale. 

«Anche in Italia abbiamo la troika, quella dei litigi. Gli italiani stanno assistendo ad uno spettacolo indecoroso e poco rispettoso della sofferenza che stanno vivendo. Non se ne può più di parole e insulti. Bisogna recuperare un minimo di serietà e di dignità nella discussione.»

Insomma ci si lamenta tanto che la gente non si appassiona più alla politica e poi non si fa nulla per invogliarla a votare, ma invece la si allontana ulteriormente dando vita a veri e propri teatrini dell’insulto.

Certo, più si abbassa l’affluenza e più diventa difficile per i piccoli partiti avere un posto al sole a Bruxelles. Ma è anche questione di qualità della politica e pensare che la nuova classe dirigente possa nascere dalle ceneri dell’invettiva a tutti i costi è una pazza idea.