
Le province scendono in campo contro il Governo e la provincia di Lecce fa la sua parte. Nelle prossime ore, infatti, sarà presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, alla Corte dei Conti e alla Prefettura un esposto cautelativo.
Materia del contendere la mancanza di fondi che sta mettendo in ginocchio, di più: sul lastrico, questi enti non più in grado di svolgere le funzioni affidate dal Legislatore. E per questo ci si rivolge alla Magistratura per capire se da parte dell’Esecutivo ci sia o meno una vera e propria condotta illecita omissiva o commissiva che sta paralizzando servizi fondamentali sui territori.
Ma procediamo con ordine. La legge 56 del 2014 ha riconosciuto alle Province tre servizi fondamentali:
– La costruzione e gestione delle strade provinciali
– Le gestione dell’edilizia scolastica per le scuole secondarie superiori
– La tutela e la valorizzazione dell’ambiente.
Tutti servizi a cui le Province facevano fronte tramite la riscossione di tre tributi:
– l’imposta provinciale di trascrizione
– l’imposta sulle assicurazioni Rc auto.
– il tributo provinciale per i servizi di tutela, protezione e igiene dell’ambiente (la famosa addizionale sui rifiuti).
Bene o male i conti tornavano tra il dare e l’avere ed i servizi fino a qualche tempo fa si potevano erogare. Adesso, però, accade che le Province sono obbligate a riversare allo Stato Centrale quasi tutto quello che incassano (ai sensi della l.n. 190/2014, del dl 66/2014 c.d. ‘spending review’, del dl 66/14 c.d. ‘costi della politica’).
Insomma le province versano allo Stato tutto quello che incassano e non rimane più nulla per esercitare le proprie funzioni (personale, mutui, edilizia scolastica, controllo e salvaguardia ambientale ecc.). Gli edifici in cui insistono le scuole secondarie superiori non possono essere manutenuti – e nemmeno riscaldati – , la rete delle strade provinciali è in abbandono e anche la salvaguardia dell’ambiente diventa una sorta di colabrodo.
Antonio Gabellone ha poi snocciolato i dati che riguardano la Provincia di Lecce: a fronte di 50milioni di entrate da imposte e addizionale rifiuti, si verifica un obbligo di versamento allo Stato Centrale pari a oltre 46 milioni di euro.
La Spesa per le funzioni proprie dell’ente ammontano a 32 milioni di euro. Quindi i conti sono presto fatti: si profila all’orizzonte uno squilibrio di oltre 28 milioni di euro.
Di fronte a questa situazione non più sostenibile tutte le province scendono in campo e quella salentina si sente quasi capofila. I cittadini infatti si lamentano con l’ente di Palazzo dei Celestini ma la colpa è da ricercare altrove, più in alto. Adesso sarà la magistratura a chiarire ogni cosa.