Lecce2019, Salvatore Capone: «tifo per Lecce ma il Programma Italia 2019 fa crescere il Paese»

Il parlamentare Pd, Salvatore Capone, si esprime sul ‘Programma Italia 2019’ promosso dalle vicepresidenti di Camera e Senato.

Il parlamentare Pd salentino si esprime sul "Programma Italia 2019" promosso dalle vicepresidenti di Camera e Senato. Capone spera che questo sia un modo per far crescere tutti indistintamente.

“Sono convinto che il “Programma Italia 2019”, sostenuto da oltre cento colleghi parlamentari e già approvato con un Ordine del Giorno nei giorni scorsi alla Camera  a sostegno delle città italiane candidate a Capitale Europea della Cultura farà bene non solo a chi è coinvolto in prima persona, ma all’Italia intera. Ancora una volta, infatti, si rimarca con forza il ruolo strategico della cultura nel rilancio del paese e dei singoli territori. Naturalmente, io tifo per Lecce Capitale europea della cultura con Brindisi e l’intero Salento, ma è ovvio che – esattamente come per Expo 2015, chiunque vinca sarà una sfida che coinvolgerà interamente l’Italia”.

Così Salvatore Capone, parlamentare pd del Salento, dopo la conferenza stampa di presentazione di “Programma Italia 2019”, promosso dalle vicepresidenti della Camera e del Senato (Marina Sereni e Linda Lanzillotta), con l’Associazione delle Città d’Arte e Cultura Cidac, e presentanto recentemente  alla Camera dei deputati.

“E’ importante”, prosegue Salvatore Capone, “che Lecce, e tutte le città coinvolte nel secondo step, quello definitivo, sentano vicino il Governo; che il lavoro svolto e da svolgere sia adeguatamente valorizzato e che sia sostenuto, da qui fino al 2019, con appositi finanziamenti l’impegno della città che sarà designata Capitale Europea della Cultura nel 2019. Soprattutto è importante che queste città, insieme a tutti quei territori già impegnati sul versante della progettualità culturale di eccellenza, siano e si sentano in prima linea in un progetto di rinascita del nostro Paese, che abbia nella cultura e nell’impresa cultura un centro propulsore determinante e trainante. Ecco perché il Programma dovrà essere sostenuto convintamente, in modo tale da attrarre le risorse necessarie, considerate un vero e proprio moltiplicatore di valore”.

Il Programma Italia 2019 – si legge nelle motivazioni – potrà effettivamente consentire di realizzare nel Paese un sistema di crescita economica e civile che faccia perno su infrastrutture materiali e immateriali in grado di favorire la rinascita delle città medie italiane, lo sviluppo della produzione culturale e la valorizzazione delle industrie culturali, dando una dimensione innovativa anche alla conservazione del patrimonio culturale e risultando determinante ai tini del miglioramento del benessere dei cittadini e dello sviluppo del turismo di qualità. In tale contesto, la città che sarà scelta come Capitale europea della cultura 2019 potrà porsi come capofila di una rete di città rinnovate, capaci di rappresentare in ambito internazionale il ruolo centrale dell’intero Paese nel contesto della cultura europea. Il progetto, che dovrebbe avvalersi di fondi europei, nazionali, locali e privati, punta a fare squadra intorno alla Capitale italiana che verrà scelta per il 2019 tra le sei della short list finale (Cagliari, Lecce, Matera, Perugia con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria, Ravenna e Siena), così da non disperdere lo sforzo profuso dalle tutte le candidate nei progetti di ammodernamento del sistema culturale, turistico e infrastrutturale presentati nei dossier e trasformare davvero la cultura nel volano del futuro dell’Italia, sostenendo e valorizzando il patrimonio che il nostro paese è in grado di offrire”.



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