Ospedale di Copertino, Cobas scrive a Emiliano: “Prosegue la politica di smantellamento del nosocomio”

Con una missiva indirizzata al Governatore di Puglia e alla Asl di Lecce il sindacato pone l’accento sulle numerose problematiche del presidio ospedaliero copertinese.

“La scrivente O.S. Cobas Pubblico Impiego di Lecce, fa presente che ancora una volta continua lo smantellamento dell’Ospedale San Giuseppe da Copertino, nel silenzio totale delle altre forze sindacali e della Direzione di Presidio, col benestare della Giunta Regionale.

Continua anche quest’anno, come da oltre 10 anni, la gestione da parte della Direzione Strategica della ASL di Lecce, di situazioni ampiamente prevedibili, trattate in maniera emergenziale e  …senza vergogna, la chiamano Direzione Strategica!”, con queste parole prende il via la missiva che Confederazione Cobas Lecce, Cobas Pubblico impiego, ha indirizzato al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e all’Azienda Sanitaria Locale di Lecce.

Le motivazioni della lettera

Sono tante e molteplici le motivazioni che hanno spinto il sindacato a scrivere: “Ci riferiamo – prosegue Cobas – alla pratica incivile e irrispettosa dei Diritti del Malato, ma anche della professionalità di Medici e Operatori Sanitari, della extra-locazione, che nei periodi emergenziali cerca di tamponare la mancanza di posti letto cronica, generando situazioni sanitarie pericolosissime, tensioni tra dipendenti e dure discussioni tra personale sanitario e parenti”.

Posti letto gestiti a mo’ di overbooking

“La Direzione Strategica aziendale gestisce gli Ospedali come le compagnie aeree gestiscono i posti in aereo, in overbooking, come se le patologie, una volta trovato il posto letto, si risolvessero da sole.

Di fatto le extra-locazioni ospedaliere non risolvono un bel niente, specie in carenza di personale e innescano solo meccanismi perversi, scaricando anche le responsabilità della gestione e organizzazione sanitaria, sui Medici ospedalieri e sul personale sanitario tutto, già cronicamente provato dalla ‘sindrome del burnout’”.

Sterilizzazione dei ferri chirurgici a Lecce

Tra le tante anomalie, poi, anche il fatto che, nonostante i ferri chirurgici possano essere sterilizzati a Copertino, la procedura venga effettuata nel capoluogo: “Succede poi, che nell’Ospedale di Copertino, ci sia, da sempre, una centrale di sterilizzazione, quella che invece manca nella nuova struttura inaugurata in pompa magna e mai entrata in funzione, presso il Fazzi di Lecce. Circa tre anni fa, una delle autoclavi, quella principale, si ruppe, ma con una spesa di circa 20 mila euro fu rimessa in funzione. Da allora, però, nonostante la riparazione, i ferri chirurgici dopo ogni intervento, vengono lavati e confezionati a Copertino dagli addetti alla sterilizzazione e poi trasportati al Fazzi, sterilizzati e ritrasportati a Copertino, con aggravio di spese e con tempi non inferiori alle 4/5 ore, pur potendo eseguire tutto il ciclo presso l’Ospedale di Copertino. In caso di intervento chirurgico urgente, si può comunque utilizzare l’autoclave presente. Ma se la sterilizzazione può essere fatta a Copertino, vorremmo chiedere alla Direzione Strategica il perché non si sterilizzi sempre a Copertino?

Si è deciso di eliminare completamente anche questo servizio, così come succederà a breve al centro trasfusionale, oramai senza più personale, portando a compimento il disegno di completo annientamento dell’attività chirurgica del nosocomio copertinese e trasformarlo in un cronicario senza futuro”.

Realizzazione di nuovi reparti bloccata

“Continuano a latitare – si prosegue – anche i reparti che sarebbero dovuti nascere, come la Terapia Intensiva post Operatoria: ancora una volta, sono stati eseguiti alcuni lavori strutturali sprecando risorse e poi tutto si è bloccato; mancano i letti e tutta la strumentazione, oltre naturalmente al personale”.

Caos al Pronto Soccorso

Tra i problemi del nosocomio, anche quello inerente della perenne confusione al Pronto soccorso: “Insiste e persiste il caos in Pronto Soccorso che continua a lavorare a ritmi indiavolati mentre gli Ospedali di primo livello perseverano nella limbica nulla-facenza.

La solita Direzione Strategica si dice abbia pronta la soluzione, far funzionare il Pronto Soccorso solo 12 ore, dalle 8,00 alle 20,00; per il resto della nottata i pazienti dovranno andare al Fazzi o, se proprio hanno tempo, a quello di Gallipoli, distante 30 km”.

Responsabilità del Governatore di Puglia

Di tutto questo sfacelo – conclude il Sindacato – bisogna ringraziare il Presidente Emiliano e tutta la giunta regionale, senza dimenticare la politica locale, oramai omologata all’unico pensiero imperante, in silenzio perenne sulla questione San Giuseppe da Copertino.

In questi anni la Giunta Regionale, ha smantellato uno degli ospedali più efficienti dell’Azienda, costruendo un cronicario senza futuro, con Direzioni poco incisive (per essere buoni) e senza Direttori in quasi tutti i pochi reparti ancora funzionanti.

Salvare il Presidio ospedaliero di Copertino si può e si deve. Siamo ancora in tempo”.



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