Le offese alla Segre indignano la Cgil, Fragassi: ‘Salvemini offra la cittadinanza onoraria’

Le parole dell’ex coordinatore cittadino della Lega contro Liliana Segre ancora fanno male. Valentina Fragassi (Cgil) chiede al Sindaco di Lecce di avviare l’iter per il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita.

«Vedere accostata la nostra città a certe dichiarazioni è un duro colpo per chi ama Lecce e ne conosce lo spirito libero e democratico. Quelle vergognose parole rischiano di infangare il nome di una comunità da sempre votata all’accoglienza, alla tolleranza, al rispetto dell’altro e di offuscare l’immagine stessa della città. Riteniamo per questo motivo che sia necessaria una presa di posizione forte, ufficiale e simbolica per ribadire il carattere democratico di Lecce e per manifestare concretamente vicinanza e solidarietà alla senatrice a vita. Per questo, così come previsto dal Regolamento comunale per il conferimento della cittadinanza onoraria, Le segnalo, a nome di tutta la Cgil, l’opportunità di attribuire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre perché distintasi nel corso della sua vita in azioni di alto valore a vantaggio della nazione e dell’umanità intera, grazie alla sua instancabile opera di testimone della Shoah. Le chiedo dunque di proporre al Consiglio comunale di conferire tale riconoscimento».

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Valentina Fragassi

Parole forti e sentite quelle che la Segretaria Generale della Cgil di Lecce, Valentina Fragassi, ha inviato al Sindaco Carlo Salvemini per chiedere l’avvio delle procedure finalizzate al conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre. La senatrice a vita proprio oggi ha ricevuto il riconoscimento della scorta a causa dei messaggi di odio razziale che riceve da parecchio, troppo tempo e che si sono intensificati nel momento in cui ha chiesto ed ottenuto che il Parlamento istituisse una commissione sull’antisemitismo e sull’odio razziale.

Liliana Segre, che in tutta la sua vita ha testimoniato a quale livello di abiezione umana può portare l’odio nei confronti degli Ebrei, ha voluto dire basta, ha alzato la voce, ha chiesto che la politica e la società civile non volgessero altrove lo sguardo dinanzi all’odio che quotidianamente su internet viene riversato addosso non soltanto a chi è ebreo ma a chi in generale è diverso o la pensa in maniera diversa.

La senatrice è una testimone della Shoah sopravvissuta all’orrore del campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz. Era una cittadina italiana di religione ebraica quando fu colpita dalle Leggi razziali del 1938, catturata in Svizzera e imprigionata in Italia nel 1943, all’età di soli 13 anni prima di essere deportata in Polonia. Dal 1990 è impegnata a mantenere viva la memoria dell’Olocausto”.

Rodelli (Lega Lecce): ‘La Segre? Una nonnetta mai eletta’

Nei giorni scorsi proprio a Lecce il segretario cittadino della Lega, Riccardo Rodelli, aveva attaccato la senatrice a vita. ‘Una vecchietta ben educata reduce dai campi di concentramento’, ‘una nonnetta mai eletta’, ‘La Mrs Doublfire di Palazzo Madama’: ci era andato pesante nell’apostrofare Liliana Segre, ma quelle parole avevano creato imbarazzo nel partito di Salvini che aveva preteso e ottenuto le dimissioni del suo coordinatore cittadino.

Lo stesso coordinatore provinciale del Carroccio, Gianni De Blasi, pur confermando la volontà del partito di astenersi sulla proposta della Segre per l’istituzione della Commissione, aveva ritenuto fuori luogo le parole di Rodelli e aveva chiesto scusa alla senatrice perché con l’Olocausto non si scherza, sull’olocausto non si devono e non si possono scrivere corbellerie.

La Cgil rilancia, tuttavia e chiede al Sindaco di Lecce di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, un gesto dall’indiscutibile valore simbolico: «Dopo la sua nomina a senatrice a vita e soprattutto visto il suo impegno per l’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza – continua Valentina Fragassi – Liliana Segre è stata bersaglio di critiche e insulti a sfondo razziale da parte di haters seriali (non solo sui social) al punto che lo Stato ha deciso proprio oggi di assegnarle una scorta. Chiediamo al Sindaco di Lecce di avviare l’iter».