‘Orgoglio Italiano’, grande successo per la manifestazione contro il governo giallorosso a Roma. In tanti dal Salento

A parte il solito balletto dei numeri, è una Piazza San Giovanni gremita in ogni ordine di posto quella che manifesta contro l’asse Pd-M5S. Ovazioni per Salvini, Berlusconi e Meloni, l’Italia del centrodestra scende in piazza.

Un tempo si chiamava ‘avviso di sfratto’. Cambiano le parole in politica ma il senso è sempre quello. A Piazza San Giovanni, oggi a Roma, manifesta quella parte dell’Italia (che si considera maggioritaria) che non ha gradito la nascita del nuovo governo giallorosso, il secondo governo Conte, l’esecutivo nato dalle ceneri del patto Di Maio – Salvini e costruito sull’accordo tra due forze (Pd e M5S) che negli ultimi anni si sono odiate dicendosi di tutto l’un contro l’altra. E i numeri sono impressionanti.

C’è una parte di Italiani che ritiene il nuovo governo legittimo da un punto di vista costituzionale ma moralmente improprio, nato dalla fusione a freddo tra i progetti sul Paese di Beppe Grillo e Matteo Renzi. Un esecutivo – a loro dire – pensato, ideato e organizzato ‘nel Palazzo’ al solo fine di conservare il posto (e quello che ne deriva) alla Camera e al Senato della Repubblica.

C’è una parte di Italiani che vorrebbe andare al voto, esprimersi democraticamente, scegliersi il governo a cui affidare la stesura dei nuovi programmi economici e sociali per uscire da una crisi che sta diventando oltre che epocale anche totale.

In tanti anche dal Salento hanno sfilato per le strade della Capitale chiedendo all’Esecutivo Conte di lasciare il passo, gridando il loro diritto di esprimersi nelle urne dopo la fine del Patto tra Lega e Cinquestelle. In molti sono partiti, chi nel pomeriggio chi nella tarda serata di ieri a bordo di pullman strapieni, per gridare il loro ‘no’ a chi oggi guida il Paese.

«Una scampagnata, una irresponsabile gita fuori porta» dicono i denigratori della manifestazione.

«E’ l’orgoglio italiano» sostengono gli ultrà dell’evento.

Di certo non deve essere facile per il Presidente della Repubblica, garante della Costituzione, trovarsi tra due fuochi, in mezzo a gente che non sa e non vuole comunicare. Al centro perfetto dei fuochi incrociati tra quelli che vorrebbero interrompere la Legislatura ad ogni costo, senza pensare ai danni che potrebbero derivarne in termini di conti pubblici (che significa non sapere cosa accadrebbe ai risparmi delle famiglie italiane) e quelli che di andare al voto non ne vogliono proprio sapere per paura di perdere la poltrona, correndo il rischio di realizzare manovre inutili se non dannose. Sergio Mattarella ha dimostrato grande equilibrio in questi mesi, ma forse un caos politico di questi livelli non si era mai visto.

Di certo il Capo dello Stato non potrà far finta di non vedere ciò che è successo oggi a Roma. A gremire la storica Piazza San Giovanni non solo il centrodestra storicamente inteso, quello che si consolida intorno ai partiti della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia e ai suoi tre leader Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. In piazza anche tanti scontenti che chiedono una svolta chiara per il Paese e che non digeriscono quello che è accaduto dopo il cosiddetto Editto del Papete. Tanti giovani e tanti non più giovani che si chiedono cosa sarà del loro futuro e di quello dei loro cari.

Un gruppo di manifestanti salentini



In questo articolo: