
“Quando è stato inviato il comunicato stampa di convocazione di questa conferenza in tanti mi hanno chiamato pensando che si trattasse di un refuso. In realtà così non è perché questa manovra agisce nell’arco temporale di 15 anni”, con queste parole, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, ha presentato la Manovra di riequilibrio pluriennale 2018/2033, che dovrà passare al vaglio del Consiglio Comunale il prossimo 7 gennaio.
“Questo provvedimento, continua, imporrà sacrifici e non mi illudo che non saranno vissuti con sofferenza come è inevitabile che sia. Aumenteremo l’addizionale Irpef dello 0,1%, saremo costretti ad agire sulla Tosap temporanea, applicheremo correttamente la Tosap sui passi carrabili e ci sarà, naturalmente, una ricaduta sui cittadini anche in termini di riduzione della spesa corrente per quel che riguarda alcune prestazioni di servizi. Del resto quando una comunità fa i conti con un budget è costretto a imporsi sacrifici. Accade nelle famiglie, nei comuni, negli enti locali”.
I numeri della manovra
Il provvedimento prevede di ripianare il disavanzo mediante il ricorso alla procedura dell’art. 243 del Testo Unico degli Enti Locali (senza accedere al Fondo di rotazione), attraverso risparmi su spese, pensionamenti del personale, adeguamento della tassazione. Inoltre, introduce misure di prevenzione dell’indebitamento, accantonando prudenzialmente le risorse per far fronte a contenziosi giudiziaria.
Oltre al disavanzo, la manovra darà copertura a 3milioni e 300mila per debiti fuori bilancio e passività pregresse; accantonamenti per controversie giudiziarie in atto e accantonamento prudenziale di 2milioni e 100mila euro per “pulizia” di crediti e debiti. Una ricognizione dell’Avvocatura comunale, inerente le situazioni potenzialmente negative che potrebbero, se trascurate, causare condizioni di precarietà finanziaria dell’ente, ha stimato nella somma di 36milioni e 600mila euro un rischio e a tal fine con la manovra si istituisce, per ogni esercizio, un fondo rischi con il quale vengono stanziate le risorse utili ad affrontare i contenziosi e, nello specifico 4milioni e 200mila euro verranno stanziati nel 2019; 3milioni e 200mila nel 2020; un milione e 500mila nel 2021 e un milione e 400mila euro nel 2022 fino al 2033.
“Stiamo gestendo un ulteriore disavanzo di 31milioni, oltre ai 42 che sono già stati deliberati dalla precedente Giunta”, prosegue Salvemini. “Stiamo determinando una copertura di rischio della passività di circa 36 milioni per i prossimi 15 anni, sono scelte che incidono sulla capacità e anche sulla gestione finanziaria dell’Ente e sono consapevole dei sacrifici che sto imponendo alla cittadinanza, alla mia Giunta, ai miei assessori, ma nella consapevolezza di tutelare il Comune di Lecce dal rischio di un dissesto”.
Le misure di riequilibrio
I provvedimenti adottati prevedono un accrescimento delle entrate che si sostanziano nell’aumento dello 0,1% dell’addizionale Irpef che porterà un milione all’anno dal 2019; nell’aumento della Tosap temporanea (250mila euro all’anno); una corretta applicazione del regolamento sui passi carrabili (200mila euro l’anno) e il contrasto all’evasione fiscale (Tares/Tari, Imu/Tasi e imposta di soggiorno).
Contestualmente è prevista una riduzione della spesa che comporterà il pensionamento del personale (520mila euro nel 2019; 690mila nel 2020; 380mila nel 2021”; l’internalizzazione del servizio tributi (430mila euro dal 2021/2022); riduzione delle spese istituzionali (90mila euro l’anno dal 2019); riduzione del costo della Lupiae Servizi (circa un milione dal 2019) e la riduzione dei fitti passivi (200mila euro dal 2021).
“Attendo la seduta del Consiglio Comunale, il voto dell’Aula, la discussione, le prese di posizione. Come ho detto il Bilancio non è solo un’elencazione di numeri, un’applicazione di principi contabili, ma anche la descrizione di ciò che siamo, di quel che vogliamo essere, di un’idea di governo. Vedremo quale sarà il voto dell’Aula e quale sarà il giudizio che si darà.
Questa manovra di riequilibrio si può votare in maniera contraria o perché non la si ritiene sufficientemente forte data la gravità della situazione, o perché si ritiene sia drammatizzata. Mi sono premurato di spiegare che con i numeri non si polemizza, lo stato finanziario è certificato da alcuni indicatori inequivocabili e votare a favore significa avere consapevolezza. L’astensione su un provvedimento di questo tipo ho difficoltà a comprenderla.
Ho assunto una serie di impegni pubblici che erano quelli di portare in Aula due provvedimenti considerati da me prioritari: uno garantire il risanamento della Lupiae Sevizi attraverso il rinnovo delle convezioni, garantendo un impegno quinquennale compatibile con gli equilibri finanziari e l’altro discutere in Consiglio la manovra di riequilibrio ed è quello che avverrà lunedì. In quella giornata, dopo il voto, trarrò le mie considerazioni e poi farò quelle valutazioni che ho ritenuto di dover fare per senso di responsabilità, per senso di dignità e per senso di rispetto nei confronti dei cittadini. Il 7 c’è questo passaggio e poi si vedrà”.