Mentre Emiliano ‘scatenerà l’inferno’ per vincere, in Forza Italia il caos è sempre più Fitto

‘Se Berlusconi me lo chiede sono pronto a candidarmi’. Alla luce dell’accordo tra Schittulli e Fitto, Luigi Vitali in un’intervista a Repubblica ha dichiarato di essere pronto a sacrificarsi nel caso in cui in Fi non si dovesse sbrogliare la matassa candidature.

Veti incrociati, veleni, ultimatum, strappi e tentativi di ricucire le divisioni. La guerra che si sta combattendo in Forza Italia non risparmia niente e nessuno. E come nelle più efferate delle battaglie anche nel partito azzurro quando sembra essere ormai vicini alla tregua (seppur armata), quello è il momento esatto in cui viene sferrato l’ultimo colpo, che poi è sempre il penultimo. La resa dei conti tra ricostruttori e berlusconiani, dunque è ancora in fieri. Peccato che sullo sfondo di questa faida interna ci siano le elezioni regionali in programma, salvo cambiamenti, il prossimo 31 maggio.

Anche se una data ufficiale ancora non esiste il tempo stringe, alle urne tocca arrivare uniti se si vuol battere Michele Emiliano, candidato Presidente del centrosinistra che va avanti come un treno nella sua battaglia, quella elettorale «Sia candidato per il centrodestra Fitto o lo sia Schittulli o chiunque altro io scatenerò l'inferno» ha dichiarato nei giorni scorsi l’ex Sindaco di Bari che si prepara a diventare ‘Sindaco di Puglia’ citando Russell Crowe  nel film Il gladiatore.

«Sono il comandante politico di una vastissima alleanza, che ha una responsabilità enorme e non sto lasciando nulla d'intentato per vincere le elezioni – ha aggiunto Emiliano – cerco di non perdere il senso della battaglia. Chi crede che abbiamo già vinto o ha sempre perso o non ha mai capito la differenza tra vincere e perdere in politica come in battaglia. Ebbene – ha concluso – quando uno perde è finita e non c'è più niente da fare. Io non voglio perdere questa campagna elettorale e scatenerò l'inferno».

Insomma, mentre nel centrosinistra la guerra è per conquistare voti, nel centrodestra si litiga ancora per ‘diventare consiglieri’, anzi addirittura per chi sarà il candidato del centrodestra. Un’altra provocazione, infatti, giunge da un’intervista rilasciata dal commissario di Fi in Puglia, Luigi Vitali a Repubblica.

«Non può chiedere le chiavi di casa mia, entrare e mettere i piedi sul tavolo. I cosiddetti “ricostruttori” peraltro fino a oggi non mi hanno domandato di essere in corsa per le elezioni. Nessuno di loro l'ha fatto. Non è che posso andare a cercarli porta a porta» ha dichiarato Vitali riferendosi, ovviamente a Raffaele Fitto. E alla domanda se il divorzio tra Berlusconi e l’europarlamentare magliese sia più vicino, Vitali ha replica perentorio confermando il suo pensiero: «Se ci sarà, l'avrà provocato Fitto. Per quanto ci riguarda, non abbiamo e non avremo colpe. Io – aggiunge – sto già facendo le liste. Gli spazi si assottigliano, inevitabilmente. E dopo Pasqua, l'ultima parola sui concorrenti che scenderanno in campo toccherà a Berlusconi. Questo è tutto».

Ma è quando gli viene chiesto cosa accadrà se mancherà l’accordo che scoppia l’ennesimo colpo di scena in casa azzurra. Nel caso in cui lo scontro non venisse scongiurato, infatti, sarà proprio Vitali a scendere in campo «Sono stato invitato a farlo pure in passato, da Berlusconi. Ancorché io credo che questa volta la testa di serie più forte debba essere barese. Come Schittulli, che ci siamo ritrovati ai nastri di partenza perché altre forze politiche l'avevano sponsorizzato. Tuttavia se sarò costretto, non mi tirerò indietro. Io sono un soldato e, quindi, a disposizione».



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