Mind in piazza a Lecce, successo per la raccolta firme contro l’autonomia differenziata

Il ‘Movimento per l’indipendenza delle menti’ ha raccolto centinaia di firme a Lecce per il referendum sull’abrogazione della riforma delle autonomie.

L’impegno di Mind per informare e mobilitare i cittadini continua senza sosta. Nei giorni scorsi, il movimento ha organizzato a Lecce una raccolta firme per promuovere il referendum abrogativo della riforma sulle autonomie differenziate.

Un successo oltre le aspettative

Il bilancio della due giorni di raccolta firme nel Parco del Galateo è più che positivo. Centinaia di cittadini hanno aderito all’iniziativa, dimostrando un vivo interesse per la questione e un forte desiderio di partecipare attivamente al dibattito pubblico.

“Siamo soddisfatti della risposta che abbiamo ricevuto”, ha dichiarato Alberto Siculella, presidente di Mind. “La partecipazione è stata numerosa e abbiamo avuto modo di confrontarci con tante persone su un tema così complesso e delicato. È emersa chiaramente la necessità di una maggiore informazione e consapevolezza da parte dei cittadini”.

Perché Mind è contro l’autonomia differenziata?

Secondo Mind la riforma sulle autonomie, così come concepita, rischia di mettere a repentaglio l’unità del Paese. “Condividiamo l’idea di un’autonomia amministrativa per le regioni”, spiega Siculella, “ma riteniamo che questa non debba intaccare l’unità politica e strategica della nazione. La riforma attuale, invece, rischia di aprire profonde divisioni e di penalizzare alcune regioni a discapito di altre”.

Prossimi appuntamenti

Mind non si ferma e continuerà a promuovere la raccolta firme in tutta la provincia di Lecce. Nei prossimi giorni, il movimento sarà presente in altri banchetti organizzati dal Comitato Provinciale.

La raccolta firme a Lecce è solo l’inizio di una lunga battaglia. Mind invita tutti i cittadini a informarsi e a partecipare attivamente al dibattito sulla riforma delle autonomie. “Solo così potremo costruire un futuro migliore per il nostro Paese”, conclude Siculella.



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