Barbara Lezzi a tutto campo, dalla politica all’emergenza xylella: “Salvini strappa il contratto con scuse infantili”

In Prefettura a Lecce per parlare dell’emergenza xylella, il Ministro per il Sud ha anche analizzato la crisi di Governo aperta ieri dal titolare del “Viminale”. “Unico accordo possibile andare alle elezioni”.

Chi avesse avuto il minimo dubbio che dopo l’apertura della crisi di Governo da parte del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, questa mattina, Barbara Lezzi, Ministro per il Sud, non si sarebbe presentata all’incontro in Prefettura per parlare di xylella è stato prontamente smentito. Le lancette dell’orologio segnavano all’incirca le 9.55, quando, puntuale, presso gli uffici di Via XXV luglio, l’Alfa Giulia istituzionale ministeriale, ha varcato l’ingresso. Il tempo di salire le scale e qualche minuto dopo ha preso il via la riunione nel corso della quale l’esponente del Governo, insieme al Sottosegretario all’Agricoltura, Alessandra Pesce, ha illustrato i criteri e le modalità per l’attuazione della rigenerazione olivicola della Puglia con una dotazione di 300 milioni di euro per gli anni 2020 e 2021 e la predisposizione una somma ulteriore che va ad aggiungersi ai 30 milioni per l’anno in corso già in fase di erogazione.

Certo, la xylella doveva essere l’argomento principale, ma inevitabilmente è stato trattato anche l’importantissimo tema politico nato solamente nella tarda serata di ieri.

“Quello che noi abbiamo fatto per il Sud in meno di un anno e mezzo non lo ha fatto alcuno. Gli asili nido e il trasporto pubblico verranno finanziati dal Governo, è bastato cambiare il presidente della Commissione Tecnica per avere questo grande risultato. È giusto anche che questo territorio sia fiero del fatto che il nuovo presidente sia un docente di Unisalento”.

Solo elezioni anticipate

“Non credo sia possibile alcun accordo se non quello di tornare a elezioni. Non è possibile lavorare con chi ha favorito le banche e messo in ginocchio il Sud in questi ultimi anni. Questo territorio è stato governato dal Partito Democratico, Forza Italia o forze di centro. L’unica che non aveva amministrato era la Lega Nord. Questo partito sta imbarcando tutto il peggio della politica del Mezzogiorno in tutte le regioni. Molti mi potranno chiedere ‘fino ad adesso non ne eri al corrente?’, certo che la sapevamo e per questo abbiamo dato vita a un contratto di governo e se non andremo avanti non è per nostra responsabilità. Nel momento in cui Salvini si è trovato ad essere messo alle strette per votare una riforma penale che contrastasse tutte le intenzioni di Berlusconi; nel momento in cui Salvini è stato messo alle strette per togliere la prescrizione che ha salvato giorni addietro Bossi e Belsito, è chiaro che strappa l’accordo con scuse infantili lasciando in sospeso tanto di quanto i ministri Cinque Stelle stanno facendo”.

Eventuali errori e l’accordo con la Lega

“I temi con cui ci presenteremo alle elezioni saranno quelli che ci hanno sempre contraddistinto.

Quando nel 2018 abbiamo preso il 33%, non avevamo altra scelta e abbiamo assunto la responsabilità di andare avanti e rispondere a quell’enorme percentuale. Lo scenario del Parlamento il 4 marzo era quello. Abbiamo respinto in maniera determinata un accordo con Berlusconi, ma adesso Salvini, di fatto, vuole seguire le politiche del Cavaliere e adesso deve prendersene tutta la responsabilità. Per fare un solo esempio, per dare vita a politiche per contrastare ancor meglio l’emergenza xylella, ci sarebbe stato bisogno di un Commissario Europeo alla Concorrenza che sarebbe dovuto essere italiano e indiocato il Governo. Pazienza, andremo avanti, siamo pronti a nuove elezioni e ci sono ancora tante cose da fare. Per quel che riguarda il terzo mandato non abbiamo ancora parlato di questo”.

Il Movimento Cinque Stelle

“Posso dire che il Movimento è vivo. Il Movimento è pronto a intraprendere questa nuova scommessa, a scendere nuovamente in piazza e spiegare, per esempio, quando Salvini ha affermato che noi diciamo di no. Il no ha riguardato la riforma penale, il no ha riguardato una flat tax scritta da Siri che voleva agevolare una persona che se sarà confermato era molto vicino alla mafia, che agevolava i ricchi e che non serve. Questi erano i nostri no, ma abbassare le tasse al ceto medio e sostenere le famiglie, su quello eravamo pronti a dire si. Avremmo detto tanti altri si, ma di fronte alla prescrizione, alla separazione delle carriere, alle agevolazioni e al garantismo per la classe politica c’è stata opposizione da parte del M5S”.

Il decreto sull’emergenza xylella

“Per dare il via al Decreto Emergenza che stanzia 300 milioni di euro per gli anni 2020 e 2021, ci vogliono tre firme: la mia, quella del Ministro Di Maio e quella di Centinaio. Le prime due arriveranno a breve e adesso si vedrà come procedere. Se per gli affari correnti rimarrà in carica questo Esecutivo, speriamo che Centinaio batta un colpo al di là del giro in elicottero. Se, invece, verrà incaricato un altro Governo, a questo punto, lasceremo tutto il lavoro svolto, dal momento che le risorse ci sono, sono state stanziate e mi auguro che non ci siano ostacoli per procedere, anche perché dall’1 gennaio del 2020 i nostri agricoltori hanno diritto a poter utilizzare quelle risorse. Tra l’altro dal momento che ci si trova davanti anche a un’emergenza che riguarda i frantoi, se ci sarà la possibilità di farlo, a settembre si potrebbe anticipare una parte della somma stanziata nel 2021. Centinaio, non l’ho sentito”.



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