
Mobilità urbana e trasporto pubblico: il Partito Democratico guarda alla sfida di Lecce capitale europea della cultura 2019 e lancia il programma di rigenerazione scadenzato in cinque fasi da attuare in meno di un anno.
Cinque fasi scadenzate, dalla pedonalizzazione del centro, alla rigenerazione delle piste ciclabili e ristrutturazione delle autolinee urbane, in meno di un anno. E’ questa la sfida che il Partito Democratico leccese lancia ai cittadini e all’amministrazione comunale, proiettandosi verso quella che sarà la più grande competizione che Lecce dovrà affrontare: riuscire ad insignirsi del titolo di capitale europea della cultura nel 2019.
“Nei programmi delle altre città candidate, quello della mobilità urbana e dei trasporti, è il primo punto in considerazione” ha spiegato Sergio Ventura, responsabile mobilità e trasporti del Pd, durante l'incontro con la stampa di questa mattina presso la federazione provinciale del Partito in via Tasso, al quale hanno preso parte Fabrizio Marra, segretario del Pd di Lecce e Mirko Zacheo, responsabile dell'organizzazione del Pd di Lecce.
“ Lecce, invece – ha proseguito – si trova in un vero e proprio punto di arresto. Questo è un grande campanello d’allarme se si considera la sua candidatura a capitale europea della cultura, perché rischierebbe di uscire dalla gara proprio a causa delle criticità nello sviluppo urbano”.
Il Partito Democratico, dunque, lancia un guanto di sfida, ma solo a condizione che “l’amministrazione comunale dimostri il giusto coraggio”. Per erigersi a “modello virtuoso”, Lecce dovrà avvalersi, infatti, della piena collaborazione della maggioranza e, soprattutto, dei cittadini. Si tratta di un cammino prima mentale ed educativo che strettamente politico e logistico.
Prima infatti, si dovrà avere il “coraggio di opporsi ai privilegi di pochi per la vivibilità della città, il coraggio di decongestionare e salvaguardare il centro storico, il coraggio di costruire la Lecce dei nostri figli, moderna e vivibile”.
Cinque fasi, dunque, a partire dal prossimo maggio, per rendere Lecce “una città di livello europeo”.
Il primo punto riguarda l’attivazione delle telecamere ai varchi d’ingresso del centro storico. La proposta del PD è che siano funzionanti 24 ore su 24 “e non più solo dalle 22 alle sei” ha spiegato ancora Sergio Ventura, definendo la decisione del divieto di accesso alle auto in quella fascia oraria “una pantomima”.
La seconda fase, che dovrebbe prendere piede nel Giugno 2014, prevede la convocazione di un tavolo interistituzionale per la risoluzione degli attuali problemi di accessibilità e di collegamento di Lecce con l’Italia e l’Europa. Collegamenti, quindi, con: aeroporto di Brindisi, trasporto su ferro verso i principali centri della Provincia e integrazione degli orari e dei pagamenti.
Terza fase, Novembre 2014: elaborazione di un piano di ristrutturazione del Servizio Urbano dei Trasporti che, attraverso l’ottimizzazione dei percorsi e dei mezzi disponibili, e attraverso scelte tecniche strategiche, abbatta gli attuali tempi di percorrenza a livelli europei.
Quarta fase, Gennaio 2015: pedonalizzazione di viale XXV Luglio e di via Cavallotti. Pedonalizzazione del lato di Piazza Mazzini in prosecuzione di Via Trinchese e del lato antistante la Galleria Iacp.
Quinta fase, Giugno 2015: riprogettazione e messa in sicurezza della rete delle piste ciclabili con il loro ampliamento e completamento in funzione della nuova area pedonale.