Sono quattro anni che gli artigiani non avrebbero più avuto il permesso di esporre all’interno del chiostro dei Teatini. A parlarne è Giancarlo Capoccia, Coordinatore cittadino di Lecce del Movimento Regione Salento in una nota. Al centro dell’attenzione di Capoccia c’è il dietrofront da parte del Comune di Lecce “il quale, per il tramite dell’assessorato alla cultura, aveva incontrato i primi di marzo le associazioni che – dichiara il Presidente dell’Associazione ARTANA Patrizia Durante – si occupano di artigianato alle quali gli fu chiesto di fornire un calendario con le date in cui volevano esporre”.
Ma da allora non si sarebbe più fatto nulla, sostiene Capoccia nella sua nota, per permettere l’esposizione agli artigiani nel chiostro dei Teatini. Secondo il coordinatore, inoltre, non ci sarebbe stato nessun veto da parte della Soprintendenza per l’utilizzo degli spazi in questione. “A meno di ventiquattro ore dall’inizio della mostra e dopo aver sopportato spese di pubblicità, di stampe e di pass per accedere al centro storico, giunge la notizia che la giunta non ha deliberato la realizzazione dei mercatini per cui non è possibile procedere all’allestimento”.
“Cinque giorni, dal 7 all’11 aprile, che servivano per promuovere e valorizzare le produzioni tradizionali e le culture cui si legano i diversi comparti artigiani. Un’occasione che Lecce non poteva e non doveva perdere, un punto di incontro fra tradizione e turisti nella splendida capitale per antonomasia dell’arte, dell’artigianato e della secolare esperienza del “fatto a mano”. Impensabile – afferma Giancarlo Capoccia Coordinatore cittadino di Lecce del Movimento Regione Salento – che un contenitore culturale come l’ex convento dei Teatini non venga valorizzato come punto attrattivo per i tanti turisti che si accingeranno a visitare la nostra città. Manca una strategia di rilancio, troppo silenzio attorno ad una delle sfere più importanti dell’economia e della società leccese, in un anno ancor più cruciale, dove tutte le attività e tutto l’indotto che lavora grazie al turismo sperava in una ripresa e invece si ritrova deluso da una speranza svanita e dalla fiducia tradita”.
