Napolitano saluta e si dimette. I commenti della politica locale

Il Capo dello Stato ha rassegnato le dimissioni. Per quasi nove anni è stato ‘l’inquilino del Quirinale’. La politica salentina rende omaggio alla sua figura. Il 29 gennaio convocato il Parlamento in seduta comune per scegliere il nuovo Presidente

Napolitano saluta e si dimette. I commenti della politica locale
Il Capo dello Stato, come annunciato nei mesi scorsi, ha rassegnato le dimissioni. Per quasi nove anni è stato 'l'inquilino del Quirinale'. La politica salentina rende omaggio alla sua figura. Il 29 gennaio convocato il Parlamento in seduta comune per scegliere il nuovo Presidente.
 
Terminato il semestre europeo, come annunciato nei mesi scorsi e ribadito nel suo discorso di fine anno, Giorgio Napolitano, dopo nove anni in cui ha occupato la poltrona più importante del Quirinale, è stato di parola e oggi ha rassegnato le dimissioni da Presidente della Repubblica Italiana.
Una lunga carriera quella del politico napoletano: Deputato alla Camera dal 1953 al 1996, Ministro dell’Interno durante il I Governo Prodi (dal 1996 al 1998), Presidente della Camera nella XI Legislatura. È stato anche Parlamentare europeo per i Democratici di Sinistra dal 1999 al 2004, ricoprendo la carica di Presidente della Commissione Affari Istituzionali.
Una lunga carriera politica culminata con l’elezione al “Colle” nel 2006 e, primo caso nella storia repubblicana, unico Capo dello Stato chiamato per due volte ad occupare la carica, nel 2013 la seconda investitura.
Anche la politica locale salentina ha voluto rendere omaggio a Napolitano e sono giunti i commenti di alcuni rappresentanti istituzionali del territorio.
 
 Per il sindaco di Lecce, Paolo Perrone “Il giudizio su Giorgio Napolitano non può che essere positivo. Dall’alto della sua conclamata esperienza e del suo riconosciuto spirito di servizio e senso dello Stato, il Presidente uscente ha avuto il merito di garantire il rispetto della Costituzione assicurando il buon funzionamento delle istituzioni in un momento particolarmente difficile attraversato dal Parlamento e dai suoi organi istituzionali
Ha saputo garantire la governabilità del nostro Paese in un periodo in cui il rapporto fiduciario tra  rappresentanti parlamentari e i cittadini si era pericolosamente incrinato cercando di fare scudo ai venti dell’anti-politica.
Insomma, Napolitano è stato il presidente di tutti gli italiani. Ecco perché non sarà facile raccoglierne la sua eredità. Da oggi si apre una fase molto delicata per le Istituzioni e per il Paese”.
 
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’ex Ministro dell’Agricoltura, Adriana Poli Bortone: “Persona corretta, razionale e imparziale ha avuto un ruolo politico molto importante che va inserito in un contesto della storia politica italiana particolarmente difficile. Di Napolitano conosco diverse fasi del suo impegno politico, lo apprezzavo come Presidente della Camera, l’ho apprezzato come Presidente della Repubblica anche per l’attenzione che volle dedicare a Lecce a cui destinò la sua prima visita proprio da presidente. A lui gli auguri migliori di serenità ed un ringraziamento per l’equilibrio che ha dimostrato  in un momento difficile della nostra storia”.
 
Ma non sono tutti pareri positivi. Si registrano anche voci discordanti sull’operato del Presidente Napolitano, una su tutte quella del Deputato Roberto Marti: "Nel suo ultimo messaggio il Presidente della Repubblica uscente ha auspicato per l'Italia ‘riforme e unità’. È un peccato, però, che in nove anni di mandato questi siano rimasti solo dei buoni propositi. Saluto con rispetto il valore istituzionale che Giorgio Napolitano ha rappresentato, ma mi auguro che adesso possa finalmente aprirsi una fase di cambiamento. Nell'opinione comune, dopo le dimissioni forzate di Berlusconi nel novembre 2011, Napolitano è considerato il Presidente dei tre governi non legittimati dal popolo: Monti, Letta, Renzi. É ora di cambiare registro e di eleggere un Presidente che si ponga come punto di riferimento super partes, per il bene dell'Italia e dell'immagine del nostro Paese all'estero".

per il Parlamentare del partito Democratico, salvatore Capone, invece: "Gratitudine e solidarietà. Sono convinto che questi siano i due sentimenti che si provano per Giorgio Napolitano. Gratitudine per l'impegno che ha profuso in nove anni delicatissimi per l'Italia e per l'Europa e solidarietà per il lavoro supplementare che, con altissimo senso della responsabilità e dello Stato, ha scelto di svolgere, accettando la rielezione. 
Napolitano ha vissuto il mandato presidenziale in tempi perigliosissimi e va rilevato che un uomo con la sua storia e la sua cultura è stato in grado non solo di tenere un impeccabile comportamento ma anche ad essere punto di riferimento e, diciamolo pure, di speranza, per la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica. 
Sono altrettanto certo che non farà mancare il suo contributo di saggezza e prudenza nel ruolo che ora va a ricoprire. 
Buon lavoro, Presidente”.

 Adesso la parola passa ai rappresentanti istituzionali. Il 29 gennaio Parlamento riunito in seduta comune per eleggere il nuovo Capo dello Stato.
                                            



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