Nardò discarica amianto. Frasca «la Provincia revochi le autorizzazioni»

Mattinata di consiglio provinciale a Palazzo dei Celestini. Al centro del dibattito ancora le preoccupazioni dei consiglieri Frasca e Siciliano sulla discarica di amianto Vignali-Castellino a Nardè². “La provincia dia avvio all”™iter per la revoca delle autorizzazioni dell”™impianto

Scongiurato l’arrivo della nave proveniente dalla Sicilia carica di rifiuti pericolosi che ha allarmato l’intero Salento – i cui container sarebbero stati sversati nella discarica di Nardò –  l’impianto della Rei Srl rimane oggetto di animate polemiche dei consiglieri provinciali Mino Frasca e Giovanni Siciliano che solo pochi giorni fa avevano incontrato la stampa locale per discutere dell’ampliamento della discarica di Nardò da 13mila a circa 80mila metri quadrati. Secondo il consiglieri la vicenda della nave – le cui trattative sono state poi congelate – altro non era che l’anticamera del reale problema e cioè – sempre secondo i consiglieri provinciali – il favoreggiamento degli interessi della Rei srl, proprietaria dell’impianto di smaltimento.

“La discarica era stata autorizzata – ha spiegato Frasca – unica in tutta la Puglia, per soddisfare prevalentemente le esigenze di smaltimento pugliesi. Ma i numeri dell’impianto sono chiari, solo 700 tonnellate su 3677 sono arrivate dal leccese, nel 2012 solo 1500 su 4642, nel 2013 solo 1557 su 3522. Da Bari, nel triennio, 5mila tonnellate, da Taranto, nulla, appena 50. Niente anche da Foggia, che conferisce il suo amianto in Abruzzo.  Se i 13mila metri quadrati bastavano a soddisfare le esigenze del territorio di Nardò e Galatone, questo ampliamento, allora, sarà fatto per favorire i soli interessi della Rei”.

Questa mattina, in consiglio provinciale, i consiglieri hanno ribadito le loro perplessità, lasciando sul tavolo del Presidente Gabellone l’ennesima richiesta. Al numero uno di Palazzo dei Celestini è stato chiesto di verificare la compatibilità della discarica con il Prg, che secondo le ricerche effettuate dai consiglieri – proprio nell’area in cui sorge l’impianto – prevede  solo aree di verde agricolo e nessuna possibile modifica urbana. “Chiedo che la Provincia  – interviene il consigliere Frasca – dia avvio all’iter per la revoca delle autorizzazioni. La discarica di Castellino è una vera e propria bomba ecologica e non è mai stata bonificata”.

Un vero e proprio sos giunge anche dal consigliere Siciliano riguardo un’altra cava, vicina alla  Vignali castellino, di proprietà di Italsmal, adibita allo scarico di inerti che potrebbe – ed è questa la maggiore preoccupazione – “ospitare” un’inceneritore. “Non vorrei che Nardò e Galatone diventassero il polo del rifiuto. La dicitura della cava che sorge nei pressi dell’impianto – aggiunge Giovanni Siciliano – è la stessa che riportava inizialmente la discarica della Rei. Si inizia così, dunque, e poi si finisce come Vignali –Castellino. Chiedo che dal consiglio non pervengano autorizzazioni di alcun tipo”.

In realtà, i siti di scarico rifiuti, risultano essere tre. Oltre all’impianto della Rei srl e alla cava di Italsmal, una seconda cava nasce sempre nel perimetro dell’area interessata. Si tratta di una cava dismessa che, però, non è mai stata bonificata.

Al consiglio provinciale di questa mattina hanno assistito gli alunni della quarta elementare del Polo 1 di Nardò. L’iniziativa, promossa dal dirigente Bruno Tiene, rientra nell’ambito della disciplina “cittadinanza e costituzione”.



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