Parabita, per il Tar Lazio è illegittima la proroga della gestione commissariale: si doveva votare a ottobre 2018

Accolto il ricorso dell’ex sindaco Cacciapaglia: il decreto di proroga che ha allungato di 6 mesi la gestione commissariale è illegittimo.

Con sentenza pubblicata nelle score ore, i giudici amministrativi del Tar Lazio hanno accolto il ricorso presentato dall’ex sindaco Alfredo Cacciapaglia a seguito della proroga della gestione commissariale del comune di Parabita concessa alla scadenza dei 18 mesi. L’assise comunale era, difatti, stata sciolta a febbraio 2017 in virtù del sospetto di collusioni tra la criminalità organizzata e l’amministrazione guidata da Cacciapaglia ma, al termine del mandato dei commissari prefettizi che avrebbe dovuto consentire agli elettori di presentarsi alle urne nella tornata del 21 ottobre 2018, un decreto di proroga aveva allungato lo scioglimento per altri 6 mesi.

I giudici hanno condiviso le tesi condotte dai legali Pietro Quinto e Luciano Ancora secondo i quali sussisteva una carenza, nel provvedimento di proroga, di motivi eccezionali ritenuti necessari per prolungare lo scioglimento dell’amministrazione. Il Tar motiva la decisione affermando che, ai fini del rinnovo della gestione commissariale, sarebbe stato necessario addurre «una motivazione molto rilevante per allontanare ulteriormente lo svolgersi della democrazia elettorale che caratterizza l’affidamento ordinario della gestione di un Ente locale».

Motivazione che non è stata riscontrata nelle argomentazioni dei commissari, volti più “a ribadire la legittimità del precedente scioglimento che l’effettiva esigenza di prolungamento del commissariamento per ragioni specifiche”, come si legge nella sentenza.

«I Commissari Straordinari ora non hanno alcun titolo per risiedere nel Comune di Parabita» ha commentato l’avvocato Pietro Quinto, mostrandosi da un lato amareggiato per la decisione proprio a ridosso della scadenza della proroga tardivamente dichiara illegittima, dall’altro soddisfatto per l’esito favorevole della sentenza che giunge alla vigilia delle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio.



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