Nella seduta odierna il Consiglio Regionale ha approvato l’emendamento anti-speculazione alla L.R. N°41 del 09/10/2014. L’emendamento, a firma del consigliere regionale Sergio Blasi, intende tutelare la destinazione agricola dei suoli colpiti da Xylella che, eventualmente, dovessero essere interessati da interventi di espianto, abbattimento o spostamento di ulivi. Cosa prevede? Semplice: per i successivi 7 anni alle misure di contrasto applicate a quei suoli sarà vietato cambiarne la tipizzazione urbanistica, né potranno essere rilasciati permessi di costruzione non compatibili con la precedente destinazione agricola. “Questo intervento – dichiara Blasi a margine dell’approvazione del provvedimento in via Capruzzi – ce lo avevano chiesto con delibere apposite i Comuni del Nord Salento a cui, come Consiglio regionale, siamo riusciti a dare una risposta”.
“E perché, di fatto – prosegue – abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo della grave emergenza che rappresenta la diffusione del Co.di.ro. in Puglia, stabilendo che laddove oggi c’è un uliveto anche domani dovrà esserci un uliveto”. “Laddove oggi c’è agricoltura e cura del paesaggio agrario – conclude Blasi – domani non vedremo cemento”. Di visione totalmente opposta, invece, il capogruppo di FI in Consiglio Regionale, Andrea Caroppo:“Quello varato oggi dalla sinistra in Consiglio Regionale è un provvedimento liberticida, anzi propriamente e tecnicamente comunista”.
“Da 883 giorni – aggiunge in una nota pervenutaci in redazione – cioè da quando è nota l’epidemia di Xylella, la sinistra favorisce la diffusione del contagio che minaccia l’intera agricoltura mediterranea. Oggi ha stabilito pure che le vittime della sua colpevole inerzia, ovvero i pugliesi che dovessero subire l’infezione e l’eradicazione dei propri arbusti, non potranno ottenere per anni né permessi a costruire né soprattutto alcuna modifica della destinazione d’uso dei loro terreni”.
Caroppo la definisce “una compressione senza precedenti della proprietà privata e della libertà di iniziativa economica dei pugliesi, libertà peraltro garantite da una Costituzione che evidentemente per la sinistra continua a valere a giorni alterni”. “Quanto previsto dalla c.d. Legge Blasi somiglia a quanto imposto da Stalin ai Kulaki russi ai primi del ‘900 e trasuda lo stesso ideologico disprezzo di proprietari terrieri e contadini del feroce dittatore russo".
"Di questo passo quale sarà la prossima mossa del “Soviet pugliese” capeggiato da Emiliano? La confisca dei terreni e l’abolizione della proprietà privata?”.