Pertusillo inquinato? Mazzei:’Una ricerca lo attesterebbe, subito un ordine del giorno’

Uno studio dell’Università della Basilicata, unitamente alla California State University, attesterebbe il grave inquinamento del Pertusillo, la principale fonte idrica della Puglia. Mazzei(FI):’La Regione solleciti l’Arpa’.

Secondo uno studio scientifico, condotto dal Dipartimento di Scienze dell’Università della Basilicata e dalla California State University, pare che sia ipotizzato seriamente l’inquinamento del Pertusillo.  Si tratta del serbatoio lucano che rappresenta la principale fonte idrica della Puglia, in particolare dei territori del Salento e del Barese. A comunicarcelo sono i consiglieri regionali salentini di Forza Italia, in possesso del predetto studio, che li ha spinti a presentare immediatamente un Ordine del Giorno. In tale analisi si cerca di determinare la contaminazione da idrocarburi dell’acqua potabile nel Sud d’Italia, tentando di individuare la fonte di inquinamento del bacino del Pertusillo. Ecco giungere, dunque, un sollecito alla Giunta regionale affinché affidi all’Arpa un’urgente verifica della presenza di idrocarburi e metalli nell’acqua.

I campioni esaminati per la ricerca – scrive il consigliere regionale FI, Luigi Mazzeisono stati i primi a rilevare elevati livelli di idrocarburi sopra la media prevista dalla legislazione italiana”. “Inoltre, i sedimenti analizzati continuahanno fornito informazioni importanti per individuare le fonti di inquinamento che portano verso il lato nord-orientale del Pertusillo, verso la foce del fiume Agri”. I 25 pozzi di estrazione del petrolio, aggiunge Mazzei, si trovano proprio nella parte in questione della Val d’Agri. E il deflusso del fiume rappresenta il percorso principale degli idrocarburi.

Nello studio si legge che ‘è altamente probabile che la contaminazione da idrocarburi nel Pertusillo sia originata da estrazione di petrolio e sue trasformazioni, stoccaggio e smaltimento. Diversi episodi di inquinamento supportano questa ipotesi: la presenza di alte concentrazioni di manganese, benzene, toluene e solfati, come misurato da ARPAB nel giugno 2011 in terra acqua al Centro Olio Val D’Agri, che scorrono verso il Pertusillo’.

Da ciò si evince chiaramente che la questione interessi moltissimo la Regione, “che ha l’obbligo di fare immediate verifiche, specie considerando i dati sulle patologie tumorali, ancora inspiegabili, che si attestano maggiormente proprio nei territori del Salento e del Barese” – scrive sempre Mazzei.  “Mi auguroconcludevisto la rilevanza degli interessi in gioco, ovvero la salute pubblica e l’ambiente, che l’ordine del giorno venga immediatamente inserito nell’agenda dei lavori del Consiglio regionale e che si dia seguito con urgenza e determinazione”.