
Il Piano Paesaggistico Regionale continua a far discutere. Stavolta, ad intervenire, è l'associazione Dottori Agrononomi e Forestali della provincia (Adaf). Attraverso una nota stampa pervenutaci in redazione, il presidente Antonio Bruno lancia una sfida al dirigente comunale Ufficio Urbanistica, Gino Maniglio, e all'assessore Severo Martini. Quest'ultimi non hanno certo espresso encomi alla natura dello strumento di pianificazione territoriale. "Voglio scrivere a tutti coloro che ancora non si capacitano dello scempio edilizio avvenuto nelle città del Salento e bella città di Lecce negli anni Settanta e Settanta – commenta Bruno – voglio scrivere di questo perché anch’io, come queste persone, guardo con un po’ di invidia alle case coloniche recuperate con grande sapienza nelle grandi campagne francesi con l’orgoglio delle proprie radici contadine, e non da meno è la Germania che dimostra grande capacità di difesa della propria agricoltura, nonostante sia ben lontana dall’avere la produzione agroalimentare del Salento leccese".
Il Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia (PPTR) adottato in data 2 agosto 2013, con delibera n. 1435 dalla Giunta Regionale Pugliese – sostiene sempre Bruno – se non verrà stravolto, potrebbe essere il piccolo inizio di una interessante rivoluzione economica e culturale. Un piano che secondo quanto sostenuto dall'amministrazione leccese contiene errori da rivedere al più presto. "Quindi anche a detta dei due rappresentati del Comune di Lecce obiettivo del Piano quindi è limitare il consumo di terreno agricolo, solo che i due dimenticano che proprio seguendo i vincoli del Piano finalmente riusciamo a tutelare le nostre vocazioni più autentiche: dall’agricoltura al cibo tradizionale di qualità, passando per la valorizzazione del turismo e del patrimonio artistico e culturale italiano".
"Io mi chiedo e vi chiedo se siamo tutti finalmente consapevoli che l’agricoltura sta trasformando giovani disoccupati in nuovi imprenditori e che – continua sempre Bruno sempre l’agricoltura, genera l’industria agroalimentare che è quella più in salute, esportazioni comprese. Io non mi invento nulla, quello che scrivo lo ha certificato l’Istat infatti l'agricoltura pare immune dalla crisi che ha travolto il mercato del lavoro in Italia e nel resto dell'Eurozona. E nonostante i grandi marchi parlino sempre più straniero, il made Italy tira sempre, soprattutto sul fronte occupazionale. L'occupazione giovanile cresce solo in agricoltura facendo segnare un aumento record del 9% nelle assunzioni di under 35 anni nel primo trimestre del 2013 e questo significa che con il ricambio generazionale è possibile l'inserimento di 200mila giovani nelle campagne".
L'agricoltura è l'unico settore che dimostra segni di vitalità economica con una variazione tendenziale positiva del Pil (+0,1 per cento) e un aumento degli occupati dipendenti complessivi (+0,7 per cento), in netta controtendenza rispetto agli altri comparti nel primo trimestre dell'anno. Basti pensare che in Italia la disoccupazione è arrivata al 12,2%. Tutelare quindi il paesaggio agricolo non significa soltanto prendere coscienza di un nuova imprenditoria bensì anche esserne orgogliosi. La ricaduta sul territorio del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia ( PPTR) è potenzialmente enorme. Tutelare il paesaggio significa finalmente credere in queste potenzialità, valorizzando il nostro territorio nel giusto contesto e sviluppando un indotto con una visione più di lungo termine.
"Faccio il Dottore Agronomo – scrive ancora Bruno – e tutti noi Dottori Agronomi e Forestali siamo convinti che il Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia ( PPTR) abbia lo sguardo rivolto al futuro del nostro Territorio perché stigmatizza la centralità dell'agricoltura come soggetto storico. Tale Piano risponde alla necessità di riconsiderare il ruolo dell'agronomo nel sostenere la Multifunzionalità dell’agricoltura nel "progetto di territorio". "Noi dottori agronomi e forestali della Provincia di Lecce insieme ai colleghi della Puglia – conclude – tutti uniti lanciamo questa sfida al nostro territorio per favorirne la crescita e lo sviluppo applicando un modello sostenibile. Attendiamo che qualcuno la raccolga, primo fra tutti il capoluogo della provincia di Lecce".