Piano Comunale delle Coste al “giro di boa”, preso atto dei nuovi elaborati. La parola passa alla Commissione Vas

Il percorso di verifica era stato sospeso nel dicembre dello scorso anno per riallineare il progetto. Il nuovo lavoro tornerà all’esame della Commissione di Valutazione Ambientale Strategica.

“Abbiamo svolto, in un anno di lavoro, un grandissimo studio di approfondimento di tutto ciò che mancava e che era emerso in sede di Valutazione Ambientale Strategica e consapevoli del fatto che il litorale leccese presenta notevoli problemi in ordine all’erosione costiera e alla sensibilità ambientale, ci siamo impegnati a lungo per individuare le scelte migliori e dare maggiori certezze sulla pianificazione costiera ai cittadini e agli operatori”, con queste parole, Rita Miglietta, assessore alla Politiche Urbanistiche commenta la presa d’atto del Piano Comunale delle Coste, da parte della Giunta del Capoluogo.

Il percorso di verifica era stato sospeso nel dicembre dello scorso anno per riallineare il progetto, allo scopo di colmare una serie di vuoti conoscitivi e incrementare le analisi, produrre nuova documentazione fotografica e documentale, riorientare le scelte progettuali in base alla situazione reale della costa leccese.

“Abbiamo svolto diversi incontri con la Sovrintendenza con la quale stiamo lavorando congiuntamente e abbiamo elaborato una proposta di accordo per dare vita a usi diversificati della costa. Questo, naturalmente, riguarda anche il tema dello smontaggio delle strutture esistenti, anche se si lavora all’individuazione di un uso della costa legato allo sport, alla fruizione culturale e a quella naturalistica. Adesso siamo in una fase di co-progettazione ed è un elemento innovativo a mio parere”.

Con questo nuovo progetto l’Amministrazione comunale rende conto del lavoro di “riallineamento” effettuato in questi 365 giorni e delle scelte nelle quali questo impegno si è tradotto nella nuova versione, che adesso tornerà all’esame della Commissione di Valutazione Ambientale Strategica.

“I manufatti degli stabilimenti balneari nella nostra proposta possono immaginare di restare in riduzione rispetto al layout invernale, ma non nell’ottica di interpretare la destagionalizzazione mantenendo la permanenza delle strutture, ma nell’ottica di presentare un piano di attività e, soprattutto, di avanzare un piano di monitoraggio costiero”, prosegue Miglietta.

“Abbiamo lavorato con diverse professionalità per fare sì che le strutture balneari che vogliano rimanere insediate nel corso dell’inverno, diventino stazioni di monitoraggio della linea di costa, presentino una relazione geologica, documentazione fotografica, rilievi e prelevamenti della spiaggia perché la costa si muove costantemente e noi non possiamo irrigidirla, dobbiamo garantirne sempre la rigenerazione e non possiamo immaginare che la destagionalizzazione sia semplicemente il mantenimento di manufatti chiusi, spesso fatiscenti e vulnerabili”.