Pineta di San Cataldo sommersa da rifiuti, i cittadini non ci stanno

Serve immediatamente un’isola ecologica dove conferire i rifiuti ingombranti ed un servizio di raccolta domiciliare degli stessi. Il grido d’allarme lo lancia Lo Sportello dei Diritti. D’Agata: «Il Comune di Lecce non cura le marine»

Lecce non brilla certo per gli spazi verdi che può annoverare dentro e fuori la città, al punto che più volte è stato all’ordine del giorno delle iniziative delle varie giunte comunali che si sono succedute nell’ultimo ventennio il progetto di un nuovo parco. Di un parco vero in grado di accogliere giovani e meno giovani, bambini e famiglie. Niente di fatto. Se poi quei pochi spazi verdi che rimangono vengono maltrattati e deturpati, allora c’è poco da stare allegri. La segnalazione dello Sportello dei Diritti è un vero e proprio grido d’allarme.
 
Nei giorni scorsi sono pervenute diverse segnalazioni di cittadini che lamentano il cattivo senso civico di ignoti che nella pineta della marina di San Cataldo del Comune di Lecce, hanno abbandonato rifiuti di tutti i generi. A quanto pare non è cambiato il malvezzo ed il malcostume di alcuni, che forse sono troppi, di abbandonare con cronica noncuranza ogni tipo di rifiuto a fare bella vista proprio nei luoghi che abbiamo scelto per trascorrere con i familiari momenti di relax.”
 
Insomma, dice D’Agata, se alle cattivissime abitudini dei cittadini – leccesi e non – di lasciare i rifiuti di picnic, scampagnate o semplici passeggiate per terra senza conferirli nei pochissimi contenitori esistenti o meglio ancora prendendo la buona abitudine di riportare tutto a casa si aggiungono anche gli scarsi controlli, sarà difficile godere di un decente verde pubblico.
 
Accade così che specie innumerevoli quantità di rifiuti, spesso di plastica ma non solo, giacciano indisturbati nella pineta come un tappeto artificiale che va a sostituire lentamente il sottobosco e modifica l’ambiente naturale danneggiandolo anche per anni se non interviene qualche anima pia o qualche associazione ambientalista a ripulirlo. Una situazione che non solo arreca un evidente danno all’ immagine di una delle principali località turistiche del Comune di Lecce, ma anche all’ambiente ed alla salute pubblica.

Tutto questo, perché oltre al persistere dello stato di permanente abbandono delle Nostre Marine, non esiste un’isola ecologica dove conferire i rifiuti ingombranti ed un servizio di raccolta domiciliare degli stessi non dimenticando che il territorio è sprovvisto di cassonetti per la raccolta dei rifiuti domestici. “
 
Il tutto poi all’inizio della stagione turistica e nell’imminenza del proliferare di insetti che della sporcizia fanno il loro habitat. Forse ci vorrebbero davvero meno parole e più fatti.



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