Lidl di Viale della Libertà chiude i battenti, “siamo delusi”. Il sindaco: “atto dovuto. Ma aperti al dialogo”

Questa mattina il supermercato Lidl nei pressi dello stadio di Lecce ha chiuso i battenti dopo l’ordine da parte della Polizia Municipale. Il colosso tedesco si è detto deluso per i tempi dell’esecuzione. Su Facebook la replica di Carlo Salvemini.

Il discount Lidl di viale della Libertà a Lecce da stamattina ha chiuso i battenti. Dopo un tira e molla giudiziario, la Polizia Locale leccese stamane si è recata presso il punto vendita vicino allo stadio per abbassare definitivamente le serrande.

“Siamo delusi”. Questo il laconico commento da parte dei gestori dell’immobile del colosso tedesco che non si capacitano nemmeno dei tempi e dei modi utilizzati dall’Amministrazione Comunale per la chiusura. “Eravamo in fiduciosa attesa della decisione del Consiglio di Stato che, lo scorso giovedì, aveva rinviato l’udienza al 17 ottobre concedendo ulteriore tempo, affinché le parti potessero giungere ad una soluzione condivisa che sanasse la vicenda – commentano da Lidl. Abbiamo agito sulla base di un permesso a costruire e di un’autorizzazione amministrativa rilasciati proprio dal Comune di Lecce”,

Sembra così giunta la fine della querelle amministrativa, ma dal supermercato ancora si puntualizza: “Lidl ha effettuato un significativo investimento economico sul territorio pugliese, autorizzato dal Comune di Lecce, che aveva portato alla creazione di quindici posti di lavoro e ad un servizio commerciale sul territorio consolidato da ormai più di 3 anni, in un momento storico in cui tutti lamentano il decrescere degli investimenti nel Mezzogiorno. Lidl Italia valuterà ora le azioni necessarie nelle sedi più opportune per tutelare i propri diritti”.

Il commento social del Sindaco

A stretto giro di tempo è arrivato via social il commento del sindaco Salvemini. In un lungo post apparso su Facebook, il primo cittadino si è detto sorpreso dalle affermazioni da parte di Lidl. “E’ stata data esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato del maggio scorso che ha sancito – a conclusione di un lungo giudizio amministrativo avviato dalla Discoverde srl (società anch’essa operante nella vendita a dettaglio) la nullità del permesso di costruire e dell’autorizzazione commerciale all’epoca rilasciate.

“Il provvedimento odierno – prosegue Carlo Salvemini – è stato quindi un inevitabile atto dovuto, seppur assunto nella dolorosa consapevolezza delle momentanee ricadute sui dipendenti impiegati, assunto a valle della doverosa ordinanza dirigenziale del 23 luglio scorso che assegnava 30 giorni di tempo per lo smaltimento delle scorte prima della chiusura”.

Secondo il sindaco “in questi mesi l’Amministrazione Comunale ha lavorato per individuare una possibile soluzione urbanistica – seppur non semplice e dall’esito incerto – e comporre dentro una cornice di interesse pubblico una vicenda oggettivamente complicata. Esito di un percorso politico amministrativo che nella consiliatura 2012-2017 metteva all’asta il terreno di viale della libertà attraverso un’attestazione di destinazione commerciale diversa da quella prevista dal PRG e dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato.

Tenendo sempre aperto il confronto – pur nel rispetto dei differenti ruoli – con LIDL a conferma della volontà di non considerare la chiusura immediata come unica ratio possibile (contemplata come legittima dalle norme e dalla giurisprudenza).

Sorprende quindi legger oggi che LIDL si dichiari “profondamente delusa” perché al di là della prevedibile e doverosa iniziativa di difesa dei propri interessi essa sa perfettamente che la chiusura – tra l’altro anticipatamente comunicata – è inevitabile;
e che l’Amministrazione Comunale è disponibile a prendere in esame soluzioni urbanistiche capaci di rendere compatibile la presenza del supermercato dentro un progetto di valorizzazione delle funzioni pubbliche del lotto venduto”.

Insomma, secondo il sindaco Salvemini ci possono ancora essere margini di dialogo. “Da oggi si apre per LIDL la doverosa verifica delle condizioni di sostenibilità dell’investimento realizzato nel contesto di una nuova cornice che impone alla stessa – se vuole evitare l’eliminazione della struttura – non solo l’eventuale versamento di una sanzione pecuniaria, ma anche la proposta di una convenzione col Comune per dare alla città quei servizi d’interesse collettivo compatibili con la originaria destinazione del PRG. Noi restiamo in attesa”, conclude.



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