Lecce, Primarie del centrosinistra. Delli Noci non vuole perdere tempo: ‘Non oltre il 15 ottobre’

Delli Noci mette fretta al Pd leccese. Se esistono nomi in grado di confrontarsi con Salvemini nelle primarie devono uscire entro il 15 ottobre.

Primarie ok, ma entro il 15 ottobre. L’assessore regionale Alessando Delli Noci scende in campo nella vexata quaestio del centrosinistra di Lecce e anticipa di 15 giorni la data ultima che il sindaco Carlo Salvemini aveva imposto agli alleati accettando di confrontarsi con le primarie dopo l’imprimatur ricevuto dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
L’obiettivo è chiaro: se le Primarie devono essere uno strumento di coinvolgimento e di rafforzamento della coalizione bene, altrimenti se l’obiettivo è quello di logorare in maniera estenuante Salvemini e la sua ricandidatura…allora anche no.

Mittente della nota politica è ovviamente il Partito Democratico leccese che ormai da mesi non è più convinto sulla ricandidatura del primo cittadino uscente, considerandolo un candidato destinato alla sconfitta per i malumori che si respirerebbero in città.

“La decisione del sindaco Salvemini di scendere in campo per le Primarie da tempo paventate e poi richieste dal PD cittadino – scrive Alessandro Delli Noci -, è una decisione giusta perché dà valore ad uno strumento democratico che di certo ci consentirà di costruire una coalizione forte e coesa per le prossime amministrative, ma è anche una decisione che ci permette di accelerare il passo. Abbiamo tutti bisogno di stringere i tempi e di fare insieme sintesi. Chiedo di convocare un tavolo della coalizione per definire, tutti insieme, modalità organizzative e tempi che, per quanto mi riguarda, non possono andare oltre il prossimo 15 ottobre”.

Insomma, la ricandidatura secca di Salvemini sembra un’opzione remota. Tutto sta nel capire come si vorranno organizzare le Primarie che, come detto, possono essere uno strumento infernale trasfermandosi in una macchina di coinvolgimento elettorale oppure in un perverso meccanismo di disintegrazione. Chi sarà il competitor di Salvemini? Uno sparring partner o un nome che rafforza il confronto nella coalizione. Sembra proprio una strada senza uscita quella in cui si sta infilando il centrosinistra, sempre per il maledetto vizio della politica di non dirsi in faccia le proprie verità, di non chiamare i fatti con il proprio nome. L’uscita di Delli Noci porta chiarezza, chi immaginava un allontanamento tra gli artefici della sconfitta del centrodestra cittadino dopo 20anni resta deluso. Almeno per il momento. Ora sta al PD tirare fuori i nomi e i cognomi.



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