Professori e studenti in piazza contro la ‘Buona Scuola’. Da Lecce e dall’Italia il NO alle scelte del governo

Questo è il giorno della rivolta in tutta Italia contro la riforma di Renzi e Giannini chiamata ‘ La Buona Scuola ‘ . Sette le piazze italiane assediate da professori,studenti,personale scolastico e sindacati per gridare no alle decisioni del governo.

Una rivolta che si porta avanti da tempo e che col tempo è cresciuta sempre di più. Oggi infatti tutta Italia si mobilita e da nord a sud sono tutti pronti a difendere lavoro e formazione.

Sette le piazze Italiane dalle quali parte il NO alla proposta di legge sulla Buona Scuola di Renzi e Giannini, infatti tutta Italia si riunisce nelle principali piazze della nazione come Milano che vedrà arrivare pullman dal Friuli,dal Piemonte,dalla Liguria,dal Trentino .

Per la Puglia c’è Bari ma anche qui a Lecce si è fatto sentire un corteo composto da professori e studenti.
Una proposta bocciata sin dall’inizio quella di Renzi,che da settembre scorso ha provocato un tumultuoso dissenso con a capo i principali sindacati ( Uil,Flc Cgil, Cisl,Gilda,Snals,Confsal) per la prima volta uniti verso un unico obiettivo.

In Puglia si registrano grandi numeri per lo sciopero e i pullman in arrivo dalla Basilicata e dalla Calabria sono circa 50 ; a questi bisogna aggiungere tutti coloro che partiranno dalle altre città per riunirsi poi a Bari. Da Lecce sono stati messi a disposizione un minimo di 4 automezzi. Sono circa 25mila le persone che, in base alle prime stime, hanno sfilato a Bari per protestare contro il ddl sulla scuola . Il corteo di docenti è partito da piazza Castello per poi incontrarsi con quello degli studenti partito, invece, da una piazza antistante all'università, nei pressi della stazione. "Renzi non esagerare, la nostra scuola non rovinare", "Difendiamo la scuola perché non muoia" questi alcuni degli slogan che sono stati scritti sui manifesti e sono stati urlati a gran voce.

La rivolta è talmente tanto accesa che il Ministro Stefania Giannini lascia passare una sua dichiarazione dicendo:
Vorrei sapere quali sono davvero i punti sui quali si sciopera perché tutto questo francamente mi lascia perplessa,quello su cui si sciopera credo che sia estraneo a tutto quello che noi vogliamo fare con la Buona Scuola

Insomma torto o ragione che abbiano, i punti della rivolta sono davvero tanto radicalizzati, talmente tanto che anche il sottosegretario Davide Faraone aggiorna la sua pagina facebook scrivendo: “ Ma siamo sicuri che i sindacati vogliano scioperare contro 100.000 assunzioni proposte dal Governo? ”

In realtà neanche questo è servito a cambiare le idee di chi oggi,più che convinto, è sceso nelle piazze d’Italia tanto che insegnanti di alcuni istituti hanno inviato una lettera ai genitori degli allievi per giustificare il perché della protesta : “ I finanziamenti dipenderanno dagli sponsor,dalle donazioni e dai contributi volontari dei genitori– scrivono i docenti della Casa del Solecosì una scuola in Via della Spiga a Roma avrà un tesoretto ricco, mentre un istituto di periferia si dovrà accontentare dei soldi che arrivano dalla vendita delle torte fatte dalla mamma ”
Una provocazione che rende chiara l’idea. Nessuno si salva da solo ma il potere economico permette questo e altro.

La scuola non è un’azienda privata in cui fare scelte unilaterali, ma soprattutto occorre chiarezza in merito alla carica dei precari vincitori di concorso che attendono da troppo tempo ormai, certezze contrattuali.
Questo e molto altro nella voce dei protagonisti che potrete ascoltare nelle interviste realizzate ai microfoni di Leccenews24. 



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