“Dagli studenti, la Puglia rinasce”, scuole e università controcorrente per un futuro migliore

Si è svolta questa mattina la manifestazione contro le politiche del Miur. Studenti delle superiori e dell’Università insieme per fare sentire la propria voce.

“Dagli studenti, la Puglia rinasce”, scuole ed università controcorrente per un futuro migliore

Si è svolta questa mattina la manifestazione contro le politiche del Miur. Studenti delle superiori e dell’Università insieme per fare sentire la propria voce.

“Dagli studenti, la Puglia rinasce”, è questo lo slogan che gli studenti universitari e delle scuole superiori hanno portato con orgoglio nelle vie di Lecce questa mattina.

Il corteo, iniziato alle ore 10.00, ha portato non solo centinaia di alunni nelle piazze, ma anche tante problematiche, come, ad esempio la necessità del cambiamento e il bisogno di parità tra tutte le università, da Milano fino a Messina.

Difatti è stata un’inziativa a livello nazionale, necessaria per dare una scossa al sistema dell’istruzione presente in Italia, che continua ad applicare tagli sulle spese del Miur, 29 milioni in meno rispetto allo scorso anno, invece di esaltare e promuovere la risorsa primaria di un futuro valido culturalmente ed economicamente.

In prima linea c’erano i militanti del Fronte della Gioventù Comunista (FGC), promotori ed organizzatori della protesta, che puntano il dito contro Matteo Salvini ed il suo piano “Scuole Sicure” ed il governo M5S-Lega.

«Mentre le nostre scuole crollano il governo pensa a installare telecamere», dichiara Francesco Spedicato, segretario del FGC di Lecce

Problemi importanti quelli portati in piazza dai giovani, come ad esempio i ritardi nelle assegnazioni di borse di studio – ben 8 mesi in alcuni casi – che non permettono di rimborsare le spese, venendo così meno al loro compito primario.

I problemi con gli alloggi, in quanto l’Adisu di Lecce e Monteroni mette a disposizione solo 350 posti, un numero molto basso considerando invece le  richieste, che superano i 500 posti.

Il modello di studentato diffuso dall’Adisu non è dei migliori: offre una serie di criticità e difficoltà a cui dovranno far fronte come sempre gli studenti rimasti fuori dagli alloggi universitari e illusi fino all’ultimo momento.

Ai ragazzi erano state promesse soluzioni alternative che non sono mai arrivate, escludendo 132 studenti e ponendoli in una situazione instabile.

Quello che si chiede, in sintesi, è un modello di scuola diversa, dove al centro si pongono i problemi reali dei ragazzi.

«Agli studenti servono più fondi per la scuola, interventi sull’edilizia e garanzie per il diritto allo studio. Per invertire la rotta bisogna cancellare la Buona Scuola e le riforme disastrose degli scorsi anni, altrimenti ci sono solo prese in giro» conclude Spedicato

Per quanto riguarda l’Università, non è più un bene accessibile a tutti e i ragazzi protestano per questo, per cercare di abbattere quelle differenze che allontanano i giovani d’oggi dall’idea di un futuro migliore, ma senza dubbio costoso.

Il sindacato studentesco di Lecce chiede all’Adisu e all’ assessore Sebastiano Leo un’inversione di rotta, un dibattito, un incontro, dove discutere con l’intento di risolvere tutte le controversie createsi negli ultimi anni.