Hanno ragione Portaluri e Mazzei. L’abolizione delle province oltre a non portare alcun risparmio economico, come prontamente fatto notare dalla Corte dei Conti ed oltre a spezzare la catena della rappresentanza dai Comuni alla Regione creerà una evidentissima disparità tra i cento Capoluoghi di Provincia dell’Italia. La nostra che un tempo era la Nazione in cui ogni città aveva dignità di Capitale diventerà invece terra di doppia velocità: mentre le città metropolitane attrarranno risorse da destinare a progetti ed eventi, tutte le altre saranno soltanto periferie delle città metropolitane ed allora le Province o si aboliscono tutte (e si aboliscono per davvero) o non se ne abolisce nessuna.
Come considerare infatti le città metropolitane se non come province potenziate e premiate rispetto alla precedente organizzazione dei territori? Pierluigi Portaluri parla di «violazione dell’articolo 3 della costituzione italiana», il tanto sbandierato articolo secondo il quale tutti i cittadini sono uguali, non solo formalmente ma anche sostanzialmente. Per restare nella nostra Regione, come potranno i cittadini di Lecce, Taranto e Brindisi, per esempio, essere considerati uguali a quelli di Bari quando questi secondi fruiranno della grande attenzione che riceverà la città metropolitana di Bari mentre i primi non avranno lo stesso trattamento?
Si badi bene che non c’entra nulla qui la trasposizione in campo politico della schermaglia nel settore sportivo tra Lecce e Bari. Nessuno vuole equiparare le due città, nella consapevolezza che un capoluogo di regione come un tempo lo chiamavamo a scuola ha delle peculiarità strategiche tutte sue ma non si può nemmeno con un tratto di penna cancellare la specificità dei territori; perché se è vero che Bari è geo-politicamente più importante di Lecce è altrettanto vero che il Salento, grazie all’azione dinamica della Provincia, nell’ultimo ventennio è stato in grado di crescere e di giocarsela alla pari con altri territori. Senza le risorse che, invece, lo Stato centrale sposterà tutte sulle città metropolitane, proprio con l’intenzione di far brillare quei poli territoriali cosa resterà agli altri?
La parola Bari-centrismo contestualizza in Puglia ciò che avverrà per tutte le altre Province che saranno esclusivamente trasformate, lo ribadiamo con forza, in periferie delle grandi città. La spending review non può passare sulla testa della Carta Europea delle Autonomie Locali e se proprio si vuole risparmiare bisogna andare, come ha scritto Mazzei qualche giorno fa, lì dove si annidano effettivamente gli sprechi. Insomma, dimezziamo gli stipendi del Presidente della Repubblica, dei parlamentari, del presidente del Consiglio, dei governatori delle regioni, degli assessori e consiglieri regionali e lasciamo le province a svolgere il ruolo che negli ultimi anni hanno dovuto e saputo svolgere.