Non c’è ancora l’ufficialità della coalizione, ma sembra impossibile che il centrodestra se vuole mantenere l’unità torni indietro sui suoi passi. Sarà Raffaele Fitto il candidato governatore per la Puglia . Ricade sul co-presidente del gruppo dei Conservatori europei, magliese di nascita, il compito di confrontarsi con Michele Emiliano, con il candidato che nei prossimi giorni sarà individuato dal Movimento Cinque Stelle e con l’esponente della sinistra più radicale che non accetterà di sedersi al tavolo con il presidente uscente.
La nomina era nell’aria. Ed era stata più volte anticipata anche dalle colonne di Leccenews24. Il centrodestra si è così diviso le candidature dei prossimi presidenti di regione: se alla Lega con Lucia Borgonzoni è toccata l’Emilia Romagna e a Jole Santelli di Forza Italia spetta di scendere in Calabria, Fratelli d’Italia avrà il compito di issare la bandiera nelle Marche con Francesco Acquaroli e in Puglia con Raffalele Fitto. Giorgia Meloni nel suo comunicato sembra non accettare ulteriori ritrattamenti: «Come sempre, Fratelli d’Italia sarà coerente e leale rispetto agli impegni presi con gli alleati del centrodestra, e siamo certi che anche loro sapranno fare altrettanto. Lavoreremo insieme, con convinzione ed entusiasmo, per vincere in tutte le Regioni e garantire ai cittadini dei governi alternativi alla sinistra», si legge.
Nulla da fare, insomma, per Matteo Salvini che domenica scorsa alla Fiera del Levante aveva provato a forzare la compattezza della coalizione chiedendo la candidatura di un esponente del Carroccio per la poltrona più alta di via Gentile.
Pacta servanda sunt, gli accordi di coalizione devono essere rispettati e se si vuole marciare uniti bisogna prendere ciò che si può in alcune parti e lasciare ciò che si vorrebbe in altre. Il centrodestra non è riuscito a presentare una candidatura più nuova e più forte di quella che offre alla coalizione Fratelli d’Italia con l’europarlamentare magliese che ha già ricoperto il ruolo per cui si candida dal 19 maggio del 2000 al 27 aprile del 2005, quando fu sconfitto da Nichi Vendola.
Il 50enne vanta la militanza nella Democrazia Cristiana (90-94), Partito Popolare (94-95), CDU (95-98), CDL (98-2001), Forza Italia (2001-2009), PDL (2009-2013), FI (2013-2015), Conservatori e Riformisti (2015-2017) e Direzione Italia (2017-2019) prima di approdare nel partito, tra gli altri, di Giorgia Meloni e Igazio Larussa.
