
È ancora caos nel Partito Democratico, ancora uno scontro tra Matteo Renzi e Michele Emiliano. Il campo di battaglia questa volta si sposta sul referendum sulle trivelle, fissato per il prossimo 17 aprile.
Già dai tempi della fissazione della data più di qualcuno ha storto il naso per la mancata opportunità di un ‘election day’ in concomitanza con le elezioni amministrative. A essere messo a repentaglio è quindi il quorum che, in questo modo, diventa più difficile da raggiungere.
A queste polemiche adesso se ne aggiungono di nuove. Da qualche ora dai vertici nazionali del Pd arriva l’ipotesi di proporre l’astensione e qualcuno proprio non ne vuole sapere. È il caso del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che apertamente dice: ‘spero che non arrivi nessun ordine di astensione altrimenti sarò costretto a non rispettarlo e a disobbedire apertamente’.
Non usa mezzi termini, insomma, Emiliano che ancora una volta entra in rotta di collisione con il suo stesso partito e, in particolare, con il premier Matteo Renzi. ‘Io – spiega il Governatore – andrò a votare e voterò sì. Sentirmi dire che la colpa del referendum è delle Regioni – prosegue – è ingiusto’.
Intanto anche da Forza Italia partono iniziative a spingere l’elettorato a presentarsi ai seggi e di votare ‘sì’ a quesito referendario. Una campagna che si preannuncia condita da incontri nelle principali piazze pugliesi, banchetti informativi e spot tv. 'Da Roma alla Puglia – chiosa il coordinatore regionale Luigi Vitali – Forza Italia è unita e con coerenza lancia la campagna referendaria per dire “no” alla politica energetica di Renzi e “si” alla tutela del nostro mare, fonte di ricchezza e di straordinaria attrazione turistica. Domenica 10 aprile, poi, il grande evento regionale’.