
In relazione ad alcune notizie apparse oggi su alcuni mezzi d’informazione – secondo cui il Servizio Ecologia della Regione Puglia abbia diffidato TAP nell’esecuzione dei lavori datati 2 Novembre – l’azienda precisa che non è stato “bocciato” nessun documento sottoposto alle competenti autorità nell’ambito delle procedure di verifica di ottemperanza alle prescrizioni contenute nell’ Autorizzazione Unica rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 20 maggio. Di conseguenza non è stato imposto alcuno stop al progetto, il cui crono-programma rimane invariato: apertura dei cantieri nella primavera del 2016, completamento dei lavori a giugno 2019, consegna del primo gas proveniente da Shah Deniz nel gennaio 2020.
In concreto la Regione Puglia – senza entrare nel merito della documentazione sottoposta da TAP per ottemperare alla prescrizione A29 (Piano di gestione degli ulivi) – eccepisce il suo dissenso nei confronti del Ministero dell’Ambiente (preposto alla vigilanza sull’intera procedura per quel che riguarda le prescrizioni rivenienti dal decreto di Compatibilità ambientale dell’11 settembre 2014). Quest’ultimo, come prassi in progetti infrastrutturali simili, ha poi acconsentito a che la verifica di ottemperanza sia attivata separatamente per lotti.
“Si tratta di una dialettica interna alla procedura in corso che porterà all’apertura dei cantieri e che certamente non ha le caratteristiche di “guerriglia” evocate da alcuni e che non possono appartenere al modus operandi di un’amministrazione pubblica”, si legge nella nota stampa fattaci pervenire in redazione dall’ufficio stampa della società. Quanto infine ai terreni in passato percorsi da incendi, TAP ribadisce che essi non cambieranno destinazione d’uso: “sono terreni agricoli e tali rimarranno dopo il completamento dei lavori di posa del tubo sotterraneo, nel pieno rispetto dello spirito e della lettera della legge”.