Lo scontro sulla regolarizzazione temporanea di sei mesi per gli stranieri impiegati nei campi che da giorni anima il dibattito politico ha toccato toni accesi e nessuno sembra voler fare un passo indietro. Non ha intenzione di farlo la passionaria salentina, come è stata soprannominata, Teresa Bellanova che ha ‘minacciato’ le dimissioni da ministro per le Politiche Agricole e forestali se non passerà la ‘sanatoria’ sui migranti senza permesso di soggiorno da impiegare nel settore agricolo.
Proposta che ha trovato il secco no di parte del Movimento Cinque Stelle chesembra intenzionato a far saltare l’accordo raggiunto da Italia Viva e Partito democratico con il consenso della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.Più giusto, sostiene Vito Crimi,far lavorare “chi percepisce misure di sostegno, come reddito di cittadinanza e Naspi”.
Per la Bellanova non è una battaglia per il consenso, come ha dichiarato a Radio Anch’io: «Queste persone non votano. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al Governo. Non sono qui per fare tappezzeria» ha tuonato. Parole dal sapore di ultimatum.
«Tra le persone c’è diffidenza perché per anni si è fatta passare l’idea che i diversi sono i nemici e che gli immigrati vengono qui a toglierci il lavoro. Sono invece fondamentali per portare avanti alcune attività, non solo in agricoltura dove rischiamo sperperi enormi per la mancata raccolta, ma anche le badanti che assistono tante persone anziane», ha spiegato l’ex sindacalista.
La questione della regolarizzazione dei migranti e dei lavoratori in nero, uno dei nodi al centro della trattativa sull’atteso decreto maggio, è delicata: da un lato ci sono Pd, Italia Viva e Leu favorevoli a concedere questo ‘permesso di soggiorno temporaneo, rinnovabile per altri sei, per le aziende e le famiglie che vogliono regolarizzare. Dall’altra i 5Stelle che frenano. “Le ipotesi di sanatoria in campo riguardano la possibilità di concedere permessi di soggiorno temporanei per gli immigrati irregolari – dice il capo politico Vito Crimi a Radio 24 – Questo non aiuta l’emersione del lavoro nero, anzi lo fa aumentare”.
Quanti lavoratori sarebbero coinvolti? Sul numero non c’è certezza, si parla di 600 mila persone ,la platea di coloro che sono potenzialmente interessati dal provvedimento. Poi, toccherà valutare le domande che arriveranno dai datori di lavoro. Di certo, è forte l’allarme che arriva dalle campagne dove mancano le braccia per la raccolta.
Fortemente contrario a una maxi-sanatoria di massa il leader della Lega Matteo Salvini perché, sostiene, «sarebbe un pessimo segnale nei confronti di chi ha sempre rispettato le regole».
«È allarmante che un ministro di un settore strategico come l’agricoltura minacci le dimissioni perché al governo stanno litigando sulla regolarizzazione di 600 mila lavoratori irregolari» ha dichiarato Matteo Salvini ai microfoni di SkyTg24. «Che ci siano contrasti nel governo su questo è gravissimo».
Critico anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: “Conte, Renzi e Zingaretti abbandonano commercianti e artigiani italiani, ma vorrebbe una maxi sanatoria per 600mila stranieri clandestini. Siamo governati da irresponsabili”.