Renzi alza la voce contro il rigurgito della casta «O si fa come dico io, o me ne vado»

Il Presidente del Consiglio tira dritto e non si fa intimorire dalla strisciante opposizione dei senatori che di andarsene non ne vogliono proprio sapere. Per adesso tiene ancora l’accordo tra il Premier e Berlusconi.

E alla fine anche Matteo Renzi ha sbottato: «O si fa come dico io, o me ne vado». Si riferiva all’ostacolo che, inaspettatamente, gli ha messo di fronte il Presidente del Senato, Pietro Grasso, che non si capisce bene se per credo istituzionale, per dovere corporativistico o se per il solito “fuoco amico” all’interno del centrosinistra, ha pensato bene non solo di criticare la proposta governativa di abolizione del Senato, ma  fatto i conti alla maggioranza: «se proseguite e vi intestardite nella vostra idea, non avrete i numeri per approvare il vostro provvedimento nella camera alta». Renzi, al suo solito ha tirato dritto ed ha risposto a Grasso sia in qualità di Premier che di Segretario del PD, partito nelle cui file Grasso è stato eletto. Renzi è forte dell’accordo di ferro stretto con Silvio Berlusconi e non ha paura di fidarsi del leader del centrodestra, segno questo di forza e non di sprovvedutezza. Certo, anche in FI, Paolo Romani, Presidente dei Senatori azzurri ha parlato di «Vientnam» riferendosi alle azioni di boicottaggio del provvedimento governativo per l’eliminazione del Senato ma a tutti ciò è sembrato più una difesa d’ufficio dei colleghi che si vedono sfilare la sedia che un reale convincimento in grado di poter mettere in discussione la stretta di mano tra il leader del suo partito e il Presidente del Consiglio.

Una cosa è certa, Renzi per la prima volta si è trovato di fronte al rigurgito della casta, all’opposizione strisciante di chi dal taglio istituzionale viene toccato nel vivo. In pochi, tra i senatori, sono usciti allo scoperto, ben sapendo quello che i cittadini pensano dei politici e dei costi della politica; hanno manato avanti,  il Presidente Grasso, i loro capigruppo, ma appaiono sempre più come coloro che sapendo di stare nel torto provano in tutti i modi a cercare la scappatoia per salvare il potere. Ovviamente, quando si parla di sprechi, però non ci si può riferire soltanto ai costi dei politici. Alla trasmissione Piazza Pulita di Corrado Formigli andata in onda ieri sera su La7 abbiamo scoperto che gli stenografi del senato hanno stipendi da capogiro. Per non parlare poi dei Giudici della Corte Costituzionale che guadagnano quasi quanto il Presidente degli Stati Uniti. Ma questi sono altri discorsi…

Renzi ha però un merito. Sta avendo l’intelligenza di capire che il sistema va modificato a piccole dosi perché se si aspetta di cambiare l’intero assetto…beh allora non si arriverà mai in porto. Se dopo la legge elettorale porterà a casa anche l’abolizione del Senato sarà difficile anche per Beppe Grillo continuare ad insistere con il «tutti a casa» poiché Renzi avrebbe cambiato in pochi mesi ciò che altri non hanno fatto in decenni. Ma è ancora presto per cantare vittoria.



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