Questa mattina, il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, ha accolto una delegazione di docenti russi della Scuola Convitto 42 di Mosca, in visita nel Salento per uno scambio culturale con l'Istituto comprensivo ad indirizzo musicale 1° Polo di Leverano. Il progetto, della durata biennale, si chiama "Evolution".
Se dicessimo che in Russia mangiano le “orecchiette”, un prodotto tipicamente pugliese, pochi ci crederebbero. E invece è meglio modificare per un attimo la visione delle cose, soprattutto quando alla base vi sono scambi interculturali atti ad includere, a conoscere e assorbire le basi della tradizione locale. Con ogni probabilità risiede in queste ragioni lo spirito che ha spinto una delegazione di docenti russi a giungere nel Salento per apprendere meglio la nostra realtà territoriale. L’occasione dell’incontro – avvenuto questa mattina a Palazzo Adorno con il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone – è stata creata dall’Istituto Comprensivo ad indirizzo musicale 1° Polo di Leverano, che grazie all’impegno del proprio dirigente scolastico, Antonio Saponaro, permetterà agli stessi insegnanti provenienti dall’Europa dell’Est di osservare più da vicino il “Tacco d’Italia”. Si tratta dei professori della Scuola Convitto 42 di Mosca; costoro, per mezzo di un progetto biennale denominato “Evolution” avranno il compito di vivere da vicino il panorama scolastico provinciale, magari offrendo spunti al fine di migliorarne i processi. Al contempo, però, sarà occasione di recepire quanto di buono possa offrire la scuola italiana e successivamente trasmetterne gli eventuali segnali positivi una volta rientrati a Mosca.
Il progetto è stato organizzato con la collaborazione della Provincia di Lecce, del Comune di Leverano, del Gal Terra D'Arneo, dell'Istituto Alberghiero di Santa Cesarea Terme e della Banca di Credito Cooperativo di Leverano. Si divide in due step. Non appena rientrati nella capitale moscovita, toccherà agli ospiti odierni accogliere i colleghi leccesi che intenderanno confrontarsi con i paradigmi didattici russi. E non è tutto. La seconda parte di questa lodevole idea – nata sostanzialmente dalla volontà degli organizzatori stessi, dunque priva di convenzioni ministeriali o regionali – prevede di bissare lo scambio più avanti, ma interpellando gli studenti.
«Mi è capitato spesso di incontrare delegazioni scolastiche straniere – ha dichiarato il presidente Gabellone – ma la gioia che sto notando oggi nei volti dei protagonisti dell’iniziativa esprime un sentimento diverso, differente. Questo denota come in assenza di politiche che dovrebbero partire dai piani alti, sostenere il volontariato di gente appassionata divenga la strada giusta da prendere pur di continuare ad essere attori principali nell’Unione Europea». Molti apprezzamenti sta ricevendo, da parte dei medesimi docenti che oggi presenziavano in conferenza stampa, l’enogastronomia salentina. D’altronde questa è una peculiarità del nostro territorio. Ecco perché in chiave di internazionalizzazione, commercio e globalizzazione, per mostrarsi figli del mondo bisogna abbattere le frontiere internazionali. Far propria una cultura significa accettarla così com’è, senza giudicarla, né criticarla. Basta semplicemente viverla.